Recensione di Claudio Delicato
Prendete Indiscipline dei King Crimson, aggiungete una spolverata di Officina della Camomilla, amalgamate il tutto con un qualsiasi pezzo di Vasco Brondi e rendetevi conto di aver in questo modo distrutto uno dei dischi più belli della storia della musica. Per cercare di riprendervi dal senso di colpa mettete infine su Il mondo è come te lo metti in testa di Giovanni Truppi, vi assicuro che funzionerà.
‘Sto giovane cantautore campano mi fa simpatia perché dà l’impressione di essere uno di quelli che hanno concepito gran parte del proprio album d’esordio sul lettino dello psicologo: quattordici pezzi completamente fuori di testa, senza il minimo rispetto per la metrica, la dizione, il missaggio, la forma-canzone e in alcuni casi persino l’intonazione. Eppure il disco suona vero, sincero e incomprensibilmente coerente nel suo essere fuori da ogni canone. Per intenderci, se la musica fosse la planimetria di una casa, Il mondo è come te lo metti in testa sarebbe il ripostiglio delle scope.
Giovanni Truppi è il classico personaggio che quando lo incontri a una festa ti chiedi “ma chi è ‘sto coglione?” e dopo una mezz’ora sorprendi la tua ragazza mentre gli fa un Canta Tu al cesso completamente cosparsa di marmellata di visciole: a una prima, disattenta impressione non capisci se è senza speranza o se è un genio, ma al terzo pezzo capisci che la sua ironia, per quanto sia demenziale e sgangherata, è personale e sincera. So che il paragone può sembrare azzardato, e infatti prendetelo con le pinze – specie in relazione alla tecnica musicale e agli arrangiamenti – ma Giovanni Truppi è forse l’unico artista che mi fa venire in mente Elio e le Storie Tese senza sfigurare troppo al confronto.
Ma Il mondo è come te lo metti in testa non è solo scanzonata ironia: c’è qualcosa di più, una sorridente malinconia di fondo che esce con maggiore forza proprio perché presentata in maniera leggera. I momenti più piacevoli sono a mio parere Ti voglio bene Sabino, Cambio sesso per un po’ e Come una cacca secca, oltre alla bella ballata Amici nello spazio. Il missaggio lo-fi è forse l’unica cosa trendy di un disco che ha il pregio di non ispirarsi palesemente a nessun artista o filone preciso: c’è un po’ di Bugo, del già citato Elio, ci sono senza dubbio tantissime tavolette del cesso lasciate alzate, ma il disco di Giovanni Truppi è un gioiellino unico nel suo genere.
Ascoltate Il mondo è come te lo metti in testa per un semplice motivo: Giovanni Truppi è uno che ha un sacco di cose intelligenti da dire e per questo è adorabilmente disordinato, confusionario e divertente.
IL MONDO È COME TE LO METTI IN TESTA – GIOVANNI TRUPPI
(I Miracoli/Jaba Jaba Music, 2013)
- Il mondo è come te lo metti in testa
- Ti voglio bene Sabino
- Cambio sesso per un po’
- La domenica
- Quante volte
- Come una cacca secca
- Giovinastro
- Ti ammazzo
- Amici nello spazio
- I Cinesi
- Nessuno
- 19 gennaio
- La lotta contro la paura
- Il mondo è come te lo metti in testa. Ripresa
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