Recensione di Antonio Asquino
L’arte di saper scrivere grandi brani pop rock senza essere delle prostitute, nella musica italiana è cosa più unica che rara. Sono pochissimi quelli che ci riescono e ancora meno quelli che in questo eccellono: i Carpacho! (e pochissimi altri) appartengono a questa categoria, anzi ne sono campioni da dieci anni. In questo lasso di tempo il gruppo romano ha cambiato diversi membri, ha sfornato due dischi e due ep, tutti di pregevolissima fattura, ha realizzato tantissime canzoni memorabili, ma sicuramente ha raccolto pochissimo rispetto a quanto avrebbe meritato e in questo senso l’amara ironia del titolo di questa antologia in download gratuito parla chiaro.
Tra case discografiche sparite, fughe all’estero, scioglimenti e ripensamenti, cambi di formazione, difficoltà a trovare una promozione adeguata rispetto alle straordinarie capacità della band, la storia travagliata dei Carpacho! sarebbe da raccontare nel particolare perché è un esempio lampante di tutta la gamma di problemi e situazioni paradossali che deve subire un gruppo di talento per provare a fare musica con continuità in Italia (inutile ma giusto aggiungere che al contrario quelli pessimi e dediti alla marchetta li trovate facilmente su ogni rivista da quattro soldi, in ogni festival e in ogni situazione dove affittare il proprio deretano viene considerato arte).
Ma veniamo alle (tante) note positive di questo lavoro, dicendo innanzitutto che questi tredici brani sono un buon viatico per chi non conosce i Carpacho! e per chi ha bisogno di rinfrescarsi la memoria, ma se avessero voluto davvero raccogliere il loro meglio di brani ce ne sarebbero dovuti entrare una trentina almeno. Ciò non toglie che, nell’attesa dell’uscita del terzo disco (a cui il gruppo sta lavorando), questa raccolta estiva è una ventata d’aria fresca, uno splendido esempio di qualità sia musicale che testuale ma anche gusto nell’arrangiare visto che, pur con le evidenti differenze di approccio (più immediati i brani del primo periodo, più orchestrati quelli dell’ultimo disco) non si avvertono cali sotto nessun aspetto.
Il Bignami dei Carpacho! presenta frizzanti brani pop rock di sferzante ironia sulla sottospecie di mondo che abitiamo, come Il Reale Mi Dà L’Asma, Niente Che Non Va, La Classe Diligente, C.A.R.P.A.C.H.O., Assassino Seriale Sensibile o di sacrosanto sarcasmo come Tappo Di Champagne (forse il pezzo dei Carpacho! che personalmente amo di più). In altri invece lo sguardo sembra più rivolto verso se stessi, quasi una sorta di autoanalisi come in Sensazionale, brano di immediato impatto, la musicalmente geniale Arabesque, la bellissima ballata Canzone 7 (Winter) o il singolone Regole Per un Cervello Difettoso, mentre altre volte è quasi un procedere per immagini, come in Canzone 4 col suo magnifico crescendo melodico e strumentale finale, divagare nel surrealismo di Progetti Supersonici o nel racconto di Autostrade, divisa tra intimismo e sperimentazioni elettroniche.
Un disco bello ma soprattutto utile per capire perché i Carpacho! sono uno dei migliori segreti, fin troppo custoditi, della musica italiana e porvi rimedio.
NON È PIÙ TEMPO DI ILLUDERSI – CARPACHO!
(Autoproduzione, 2013)
- Il Reale Mi Dà L’Asma
- Regole Per Un Cervello Difettoso
- Niente Che Non Va
- Progetti Supersonici
- Assassino Seriale Sensibile
- Tappo Di Champagne
- Canzone 7 (Winter)
- La Classe Diligente
- Sensazionale
- Canzone 4
- C.A.R.P.A.C.H.O.
- Autostrade
- Arabesque
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