Recensione di Graziano Giacò
Donata Kramarz, astro nascente tedesc(o)landese, creatura mistica comparsa a Bonn e cresciuta ad Amsterdam, già leader degli Über-Ich (pop sperimentale/acrobatico) con cui registra il primo EP all’interno degli Sterling Sound di New York (Radiohead docet). La commistione tra radici tedesche e semi olandesi dà luce a Just before the faint, antipop cinematico.
Close to me: il basso costruisce e pianifica, i suoni si intrecciano come serpenti a sonagli, la chitarra scivola silenziosa mentre esplode il timbro della Kramarz, flebile e suadente. Tutto è liricamente gioioso, in un impasto di cori e suoni da colazione in faccia al sole. In Stepping stone la chitarra traccia l’autostrada in cui il basso inserisce i suoi raggi ultravioletti; la voce si fa narrante per poi abbandonarsi a leggiadre aperture vulcaniche. The closest to death scompiglia ogni friabile certezza. Tutto è arpeggiato, girasoli danzano avvolgendo l’ascolto con pennellate di dolcezza impressionista.
Clockwise: il basso torna tambureggiante, i cori si alternano a note lasciate cadere dall’alto, il ritmo si fa ondeggiante, gli strumenti schizzano impazziti preannunciando una tempesta immaginaria, Donata lancia in aria le parole, gioca con le melodie ed illumina la scena con i suoi vocalizzi degni d’un elettrocardiogramma. Dreck è un leone tedesco addomesticato, il linguaggio è teatrale, le pause e i cori di sottofondo creano un’atmosfera brechtiana, in un crescendo rossiniano di cavalli e distorsioni metasonore. Bloody Mary Poppins: una spremuta di idee avvincenti tutta da sorseggiare. La voce si fa corpo, la musica si srotola in un accompagnamento degno d’un ingresso trionfale sulla scena del delitto. Il teatro delle crudeltà con una coda di rumore indecifrabile e note vocali imbizzarrite, cavallette tenute in freezer.
Mirrors: frammenti di suono filtrati da un cono ipnotico, la batteria s’avanza martellante interrotta da narrazioni vocali che sanno di ultima chiamata nel deserto. Tutto è terribilmente tranquillo, la chitarra si mantiene distante, la deflagrazione è imminente. Smoke signal: Donata calpesta i segnali di fumo con una voce psicopatica in un’elegia cinematografica, confessione d’un mondo interiore in collisione con le debolezze isteriche esteriori. Sharks è la rinascita dell’arcobaleno con tutte le sue sfumature, una composizione elegante ove ogni strumento incastona bene la sua presenza. La Kramarz sa toccare il punto G del nostro involucro mentale. È un addio al nostro sogno nato come un’onda e lasciato affogare in un oceano di squali svogliati. From now on chiude l’odissea onirica dei Nosoyo. Tutto si sgretola su di un letto in divenire, ogni cosa attende il fulmine decisivo, l’atmosfera è glaciale, Donata impugna le sue corde vocali e ci conduce nell’abisso del cielo in un vortice di minimalismo surreale.
JUST BEFORE THE FAINT – NOSOYO
(Autoproduzione, 2013)
- Close to me
- Stepping Stone
- The Closest to Death
- Clockwise
- Dreck
- Bloody Mary Poppins
- Mirrors
- Smoke Signal
- Sharks
- From now on
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