Recensione di Clara Todaro
Dicono che più che un colore sia uno stato d’animo. Quello della melancolìae di certa musica nei club della New Orleans anni ‘20. Tuttavia non credo siano propriamente questi i motivi per cui i Morgan con l scelgono il “Blu” come titolo del loro primo album; anche perché il blu è pure il colore del cielo, dell’intimità, dell’introspezione e dell’infinito! Qualunque sia la spiegazione, trovo che la scelta sia comunque di ottimo gusto, e per attirare, attira eccome. Poi con quel nome strano! D’accordo tra i suoi componenti c’ è un Colaianni che di nome fa proprio Morgan… ma perché “con la I”? Qui fan e ascoltatori potrebbero sbizzarrirsi ad avanzare ciascuno la propria idea, ma sembra che a loro piaccia lasciare che il pubblico risolva da sé il piccolo enigma. Chi poi, tra questo pubblico, ha frequentato l’università, da fuorisede soprattutto, sa quanto preziosi siano certi festini organizzati in casa di colleghi durante le pause tra una sessione e l’altra di studio… Ebbene galeotta fu proprio una di quelle feste per Morgan appunto e Chiara Monaldi, i due che danno voce a questo nuovo gruppo (anche se, a dire la verità, la voce di lui è davvero poco educata). Quando li ascolti per la prima volta in cuffia, i Morgan con la I non ti suonano mica tristi, al massimo forse un po’ nostalgici tipo in Anni ’80, che apre l’album, ma a parte qualche brevissima eco al cantautorato underground stile Baustelle, per la maggior parte testi e musica sono ricchi di bella energia positiva. Il segreto sta forse nel Resistere al tempo, prestando l’orecchio a Tutti i rumori del mondo o, meglio, a quelli di una metropoli come Roma, città guardata attraverso occhi giovani. I Morgan con la I rendono benissimo le incertezze di una generazione raccontata in Dieci anni, in Erasmus o in La melatonina. Quest’ultima, col patrocinio di Francesco Forni alle chitarre, è già uscita in primavera come primo singolo estratto, e sintetizza bene la metafora dell’intero album: la ciclicità, del tempo, come dei sentimenti… La melatonina rende un po’ quello stato di ansia che talvolta destabilizza i ritmi di sonno-veglia negli anni dell’università, sempre sospesi tra esami presenti e sogni futuri. Ma quello che stupisce è che il tutto viene sempre proposto con piacevole leggerezza, favorito probabilmente dall’ausilio di fiati sempre gioiosi (con Alessandro Cardinale al sax). I Morgan con la I sono un’ altra raritàdel giardino curato dal produttore romano Roberto Angelini per l’etichetta indipendente Fiorirari, con la produzione artistica di Roberto Cola e il mastering di Fabrizio De Carolis. Piccola chicca: Les passants è deliziosa… ascolto consigliatissimo!
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MORGAN CON LA I – BLU (FioriRari, 2014)
- Anni ‘80
- Dieci anni
- La melatonina
- A metà strada
- Tutti i rumori del mondo
- Una cosa tra i denti
- Erasmus
- My sweetest boy
- Resistere al tempo
- La stanza
- Les passants
- La tregua