Recensione di Francesca
Lodi’s burning.
Stavolta siamo partite in direzione Lodi per la serata Compensando, organizzata dall’associazione Clam per raccogliere un po’ di fondi da destinare al prossimo Creature Fest, una bella iniziativa che mette insieme band, skaters, artisti, produttori di vario genere allo scopo di sensibilizzare le persone al rispetto dell’ambiente, al riciclo e al risparmio energetico. Ho anche scoperto, però, che l’edizione di quest’anno è a rischio, perché non sono ancora riusciti a reperire abbastanza finanziamenti, quindi sono stata ben felice di donare i pochi euro che avevo in tasca per questa giusta causa. Inoltre ho avuto la piacevole sorpresa di assistere al concerto dei Los Fuocos, un gruppo di cui avevo sentito parlare ma che ancora non ero riuscita a vedere live e alla fine del concerto mi sono detta: “beh, se le band del Creature Fest sono come questa, allora DEVONO trovare i soldi per farlo!”.
I Los Fuocos sono in quattro: Pado è il frontman, Dan sta al basso, Gigi alla chitarra e Frank alla batteria. Chiacchierando con Pado scopro però che Frank si è ammalato e al suo posto avremmo trovato i loro ex batterista. Tra una birra e l’altra scopro anche che a breve uscirà il nuovo disco dal titolo Mexico e che sarà completamente autoprodotto (bella sfida). Una gran bella notizia perché vi assicuro che loro spaccano. Chi ha letto i miei report sa della mia battaglia contro i pubblici amorfi e immobili che assistono ai concerti e conosce il mio schieramento incondizionato a favore del ballo libero e scatenato senza inibizioni. Ebbene, dopo la delusione provata al concerto di Bob Log III al Lo-Fi dove la gente era praticamente mummificata al punto che quel pazzoide di Bob non se l’è sentita neanche di tirar fuori il suo famoso gommone – a fine concerto gli ho detto “Bob, ma perché non hai fatto il numero del gommone?” e lui “Perché nessuno me lo ha chiesto!” roba da pazzi – il casino scatenato dai Los Fuocos mi è sembrato un chiaro e attesissimo segnale di rinascita rock!
La gente era impazzita: tutti pogavano, saltavano, correvano, si facevano lanciare in aria dagli amici. C’era anche un gomitolo di spago che passava di mano in mano e serviva per legare assieme più persone. Insomma, una vera festa. Ed era proprio così, neanche io potevo resistere al rock’n’roll dei Los Fuocos: mi sono spogliata di felpa e giubbotto e mi sono lanciata nel delirio, a scapito della mia salute (il gesto goliardico m’è costato due giorni di mal di gola del tutto meritati). Era proprio come piace a me: rock veloce, massiccio e arrogante suonato in un parco quasi al buio, su un palchetto minuscolo addossato alla rete del campetto da calcio dell’oratorio, innaffiato da birre economiche e panini col cotto e fontina. Questa gente sa come divertirsi.
Una condensazione di rock’n’roll, stoner e hard rock nordico in cui ritrovi il sound e la verve degli Hellacopters e Foo Fighters, più la scorza dura e la bestialità da palcoscenico che solo chi ha macinato chilometri di live sa mostrare. Infatti ho scoperto che la band dal 2002 non si è fermata un attimo, alla continua ricerca di date da coprire ed etichette che producessero i loro dischi, fino ad arrivare a fare tour all’estero e a dividere il palco con nomi quali Michael Davis, The Mojomatics, Firebird – tutta gente di un certo livello, insomma. Fatto sta che io mi sono divertita parecchio, ho goduto del loro rock genuino e sanguigno, della sincerità con cui il pubblico ballava e si buttava sotto palco, delle vibrazioni possenti della loro musica.
Detto questo, non mi resta che una domanda: perché dopo tutti questi album i Los Fuocos sono ancora poco conosciuti al punto di sembrare una band locale rilegata ad una dimensione solo provinciale? La notizia dell’uscita del loro prossimo album dovrebbe essere sulla bocca di tutti, viaggiare a velocità supersonica da nord a sud, con la gente in crisi perché non vede l’ora di ascoltare cos’altro hanno da dire, proprio come me. Quindi, cari amici dei Los Fuocos, datevi da fare, diffondete con ogni mezzo la vostra musica, andate porta a porta con uno stereo a far ascoltare i vostri cd se serve, perché voi ne avete da vendere e noi ne abbiamo bisogno!
Foto di Maria Elisa