di Clara Todaro
“Sarebbe bello riascoltare per intero e dal vivo album che hanno segnato in maniera indelebile le nostre vite” abbiamo sentito dire e ci siamo detti più volte.
Un long playing che venerdì 19 febbraio porterà Anima latina di Lucio Battisti – e non solo – sul palco dell’Angelo Mai. A cura di Lato B e Bluemotion, con la collaborazione della Med Free Orkestra. “Sin dalla prima nota un tappeto di tastiere si stende su un ritmo di batteria dilatato, reso ancora più spazioso da un riverberazione estrema del rullante, qualche nota di una tromba lontanissima, e poi la voce di Lucio che entra in punta di piedi…” così scrive Leo Pari – voce dei Lato B – al quale abbiamo fatto due domande in occasione di questo evento speciale.
Anima latina è un album di Lucio Battisti uscito nel 1974 ed è forse tra i meno noti del grande artista. Perché avete deciso di dedicargli un’intera serata? Sì, è uno tra i meno noti, ma nel tempo ha venduto più di tutti gli altri. Si tratta di un concept album, quindi senza singoli, ed è stato la scelta deliberata di Battisti di mettere da parte le “canzonette” con le quali aveva raggiunto l’apice. Ha voluto chiedere al suo pubblico uno sforzo maggiore nell’ascolto di questo album in cui i testi sono quasi nascosti dietro la musica – cosa per la quale Mogol lo aveva un po’ rimproverato – per dare invece più risalto proprio alle parole. Anima latina esce dopo Il nostro caro angelo ma prima di Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso eccetera, ed è stato registrato insieme con importanti musicisti italiani della scena prog di quegli anni. È un unicum nella discografia battistiana e si può considerare un vero e proprio esperimento.
Possiamo dire che anche la vostra serata sarà in un certo senso un esperimento?Nell’ultimo anno con il progetto Lato B hai portato in giro i successi di Battisti. Venerdì con Anima Latina continuerà questo revival insieme alla Med Free Orkestra e tanti altri ospiti. Cosa dobbiamo aspettarci dunque? Sì, possiamo considerarlo un esperimento perché sarà un insolito ensamble di sedici artisti sul palco dell’Angelo Mai. Sarà un long playing speciale perché per riprodurre questo album al livello tecnico e sonoro era necessaria una formazione allargata. Ci saranno anche sei fiati e tre percussionisti. Suoneremo Anima latina per intero e dopo anche alcuni dei pezzi stranoti.
Non vuole essere in tono polemico, ma si fa sempre un gran dire che di buona musica emergente in Italia ce n’è tanta – ed è vero -, eppure si suona ancora Battisti e, a volte, certe serate a lui dedicate attirano più pubblico di quanto ci sia ai concerti delle nuove proposte. Una tua riflessione al riguardo? Per quanto riguarda me, che sto da entrambi i lati delle specchio, perché faccio musica mia, ma rifaccio anche Battisti, posso dire che è un piacere tutto personale. Alcune sue canzoni addirittura le interpreto e le reinterpreto come fossero mie. In linea di massima la musica nuova fa più fatica, ma per colpa del pubblico. Tuttavia per ora la musica indie sta attraversando un periodo fortunato, quindi concluderei che è bello ascoltare Battisti suonato da persone che sono abituate a comporre e scrivere musica, qualcuno che in qualche modo si confronta con gli artisti che sono venuti prima e che sono i padri del pop italiano, le basi imprescindibili a cui rifarsi.
Il concerto sarà venerdì 19 febbraio alle ore 21 a Roma – Angelo Mai, Viale delle Terme di Caracalla 55. Tutti i dettagli dell’evento su Facebook qui: LONG PLAYING #14 di Lucio Battisti