di Gianluca Clerici
Necessario. Ecco un album che trasuda l’urgenza di essere. L’ispirazione ormai viene facile al tempo di oggi quando tutti i cantautori lasciano il bel cuore e l’amore e prendono a parlar di crisi e di “finte” rivoluzioni (siamo italiani e siamo drogati di social…impossibile scendere in piazza con le pietre e gli ideali!!!). L’ispirazione dunque, personalmente la misuro nella ricerca delle melodie e nella capacità di restituire a queste un carattere che sia riconoscibile. Francesco Costantini ci riesce, almeno al mio ascolto, e lo dimostra pubblicando il suo secondo disco per la Ridens Records di Lanciano (CH) e decide di intitolarlo “Nel buio ad occhi aperti” – e da qui capiamo immediatamente che aria tira. Crisi sociale, crisi umana e di sentimento, crisi di prospettive e di leggi abusive, crisi di denaro e di futuro pre-dicibile. Crisi d’amore…forse…anche quello…
“…ormai uccidere non è reato…”
Ispirazione in belle melodie che restano oltre la memoria come per la title track che apre il disco o la seconda “Non mi appartiene” (in cui troviamo quel sapore di ferro forse proveniente dal grunge americano o forse da quella fetta “pulita” di indie italiano), “Fragile Alice” (che subito ci riporta ad una canzone d’autore antica di generazioni, tra stazioni ferroviarie e antiche vinerie di Bologna), “Sulla strada” (in cui risalta il Principe e l’eterno bohemien della beat generation e tantissima altra roba…voluta? trovatasi per caso tra le righe strada facendo?), “Ci venderanno anche l’aria” e la bellissima chiusa romantica di chitarra e voce intitolata “Tutti giù per terra”. Questi i tratti assolutamente vincenti del disco. Il resto scorre, carattere si ma senza disturbare. Suoni ruvidi certamente che inneggiano ad una rabbia di sottofondo….ma: chitarre elettriche troppo ovunque e spesso “poco” evidenti come mi sarei aspettato, batterie incerte dai suoni mai decisi e fill spesso insicuri…insomma se il disco sfoggia il suo carattere nella scrittura lo perde (forse) nella produzione portandomi a dover difendere alcuni ascolti dalla patina di nebbia che vi si posa sopra. Ma sono dettagli (forse) mai definitivi (forse) e mai decisivi (forse). Sulla bilancia c’è sicuramente la crescita di Costantini che polverizza l’esordio “Canzoni per disillusi” uscito nel 2012. Comunque la pensiate direi che la corte all’unanimità dovrebbe darmi ragione quando dico che dischi come “Nel buio ad occhi aperti” celebrano senza presunzione e con molto rispetto il bel canto “leggero” italiano, quello grintoso, quello che si vuol vestire di rock, quello finalmente ispirato, quello che invece oggi continuiamo a violentare con distorsioni e suoni digitali industriali. La musica si torna a suonarla davvero…almeno così accada a casa di Francesco Costantini.
FRANCESCO COSTANTINI – NEL BUIO AD OCCHI APERTI
(Ridens Records – 2016)
- Nel buio ad occhi aperti
- Non mi appartiene
- Fragile Alice
- Settembre
- Sulla strada
- Ci venderanno anche l’aria
- Polvere e neve
- Onirica ossessione
- Tutti giù per terra