di Francesca Amodio
Tracce migliori: “Mewl”, “Mirza”, “Idle Clock”.
Voto: 8
Si chiama “Decelerate” ed è l’Ep d’esordio, edito No Comment, di un interessantissimo giovane trio formato da Giovanni Pallotti, Davide Sollazzi e Massimo Colagiovanni, che insieme danno vita ai FLIM.
Esordio si fa per dire, visto che si ha a che fare con tre musicisti professionisti, giovani ma con già un’intensa ed illustre attività artistica alle spalle, a partire da Giovanni Pallotti e Davide Sollazzi, rispettivamente bassista e batterista di Marco Mengoni, nonché sezioni ritmiche dell’ultimo album di Jeff Beck, fino a Massimo Colagiovanni, membro della nota band romana Bamboo.
“Decelerate” si compone di cinque tracce tra cui il singolo apripista “Mewl”, che ha anticipato il lavoro uscito a novembre, e già dall’ascolto del brano in questione si ha subito un’idea di presentazione di quello che sarà il percorso sonoro di questo Ep che si appresta a mostrarsi come un piccolo gioiellino contenitore di idee brillanti e magistralmente realizzate, che fanno di “Decelerate” una vera perla del rock – elettronico strumentale a cavallo fra tradizione e le sperimentazioni più all’avanguardia dei giorni nostri.
Basi sonore trascinanti, ipnotiche ed eterogenee fanno sì che l’ascolto e la fruizione dell’album siano più che piacevoli ed interessanti, destando la curiosità crescente dell’ascoltatore grazie a sperimentazioni ben ragionate e studiate, in cui tutti e cinque i pezzi trovano il loro giusto peso senza eccedere, riproporsi meccanicamente o annoiare.
Al contrario, il disco è assolutamente attuale, personalizzato e sui generis, un album evocativo che a tratti ben si addirebbe a quelle colonne sonore dei film sperimentali – minimali degli anni sessanta.
Senza dubbio i FLIM rientrano nelle novità discografiche più interessanti della discografia giovanile attuale.
FLIM – Decelerate
(No Comment, 2016)
1. Mewl
2. Idle Clock
3. I Swear
4. Mirza
5. Openind
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