Di Francesca Amodio
Tracce migliori: “S’è fatto tardi”, “Dondolo”, “Let me get in”
Voto: 8
Decide di dare il proprio nome al suo esordio discografico la giovane cantautrice romana Leila, a questo album di sette tracce in italiano tranne una anticipato dal singolo “Dondolo” e uscito per “Lapidarie Incisioni”, l’etichetta del cantautore e produttore romano Lucio Leoni.
Fin dal primo ascolto di questo interessante lavoro, che si rivela subito curioso ed intrigante, sono ben chiare le intenzioni di questa virtuosa sperimentatrice di suoni che, a cavallo fra elettronica e pop, realizza un piccolo gioiellino ben studiato e confezionato, dalle sonorità ipnotiche e trascinanti, un lavoro ben calibrato e senza sbavature in cui ragionati esperimenti sonori elettronici e metrica testuale semplice ma azzeccata trovano fra loro il giusto e piacevole equilibrio.
Il tutto suonato da una band perfettamente all’altezza quali Francesco Saguto (chitarra elettrica), Carmine Iuvone (basso, ukulele basso, violoncello), Federico Leo (batteria, bodhran), Ynaktera (elettronica), oltre a Leila naturalmente, (voce, chitarra, piano, elettronica), “Leila” appare come l’ottimo risultato e summa di tutto il precedente percorso formativo dell’artista, che come spesso accade, affonda le radici nel mondo classico e accademico per poi diramarsi ed approdare alla scoperta e all’indagine di territori sonori più inesplorati, che Leila maneggia e rilegge con sapienza e maestria, giungendo ad una conclusione finale lineare, retta ed essenziale, rendendo la fruizione del sound di questo disco limpida e cristallina.
A metà tra gli echi dell’ultima Joan As Police Woman e la Meg dei tempi migliori, “Leila” indubbiamente rientra tra le novità discografiche italiane più interessanti del 2016.
Leila – “Leila”
(Lapidarie Incisioni, 2016)
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Dondolo
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Mondo mio
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S’è fatto tardi
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Sara
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Uh
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Let me get in
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Noi
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