Photo di Noemi Teti
Live report di Francesca Vantaggiato
Mi prende sempre bene quando c’è un concerto dei The Monkey Weather. Stavolta ancora di più perché erano accompagnati dagli allievi dell’Accademia del Suono di Milano per i quali nutrivo grande curiosità. E ancora di più perché era allo Spazio Ligera, luogo che vi invito a visitare perché propone sempre bei concerti, di quelli che difficilmente trovi in giro (punk/grunge/hardcore/cantautorato made in Italy/UE/USA).
L’occasione per tornarci era Supersonicmania: un evento che riunisce band e fan del britpop in un’unica sala a cantare i brani più amati degli Oasis e ad ascoltare un po’ di buona musica nuova. Un’idea carina. Per la prima tappa di questo percorso sulle tracce del pop made in UK, le prime a salire sul palco sono state le tre cantanti dell’Accademia del Suono accompagnate da basso, chitarra e batteria: una performance davvero notevole che ha superato indenne anche i problemi tecnici! Simpatici, concentrati, impegnati, ritmici e con voci potenti: un bell’esempio di come con lo studio si possano raggiungere dei grandi – ottimi – risultati. I miei complimenti e soprattutto i miei ringraziamenti: finalmente ho capito che quella che finora pensavo fosse Little by Little in realtà si chiama Lino Pallino.
I The Monkey Weather non li vedevo da un po’ di tempo ed infatti ne sentivo la mancanza. Prima del concerto, ho notato la solita tensione che li caratterizza (ma andrà tutto bene? Ma la gente arriverà? Ma saremo presi bene?), sinonimo della cura e dell’impegno che questi ossolani DOC dedicano ad ogni loro singolo concerto, che sia davanti a centinaia di persone o in un sottoscala di via Padova. I pezzi suonavano bene e la carica era quella di sempre (una grande energia, nonostante Jolly Hooker nel frattempo sia diventato papà). Paul aveva un basso bellissimo, tutto zebrato, da invidia. E poi c’era Miky The Rooster che mi ha lasciato basita: che sia un bravo batterista l’avevo scoperto già anni fa, ma stavolta ha dimostrato di aver compiuto un salto di qualità davvero impressionante. S’è messo sotto anche lui, a quanto pare. Dove arriverà di questo passo? Spero lontano
Mi piace lo spirito con cui è stata organizzata la serata e, in generale, la verve che spinge alcuni musicisti e cantanti a girare in lungo e in largo proponendo serate, dando il massimo per organizzarle, sbattendosi nel trovare locali e compagni di avventura. Grande stima. Fatelo ancora. Non perdete la grinta. Detto questo, continuo a domandarmi come mai la gente non alzi il culo dal divano, non faccia due passi e non si vada a vedere concerti di band che lottano tutti i giorni per farsi valere e per costruire insieme una scena musicale viva, fervente, in cui ci sia spazio per tutti. Chi sostiene questi gruppi? Chi supporta gli studenti che passano ore della loro vita faticando per la loro passione e trovano anche il tempo di esibirsi in pubblico? Chi li ripaga dello sforzo e dell’impegno che ci mettono, giorno dopo giorno? Di certo non quelli che se ne stanno a casa, compresi quei musicisti che si lamentano perché è sempre più difficile suonare in giro e perché ai loro concerti non ci va mai nessuno. Muovete il culo, andate a pogare, tirateli fuori sti 5€!