Recensione di Gustavo Tagliaferri
L’Inghilterra che scorre nelle vene e forse neanche esclusivamente quella.
Come un fiume in piena dove tuffarsi ed una volta immersi giungere alla conclusione che il proprio modus operandi profumi eccome di internazionalità, caratteristicha che si fonde al contempo con una linfa vitale che non è da poco conto quando si tratta di focalizzarsi sulla propria città natìa. Napoli, per giunta, sulla cui versatilità si è detto e si continua a dire molto al giorno d’oggi. “Alternaif”, terzo lavoro in studio per i Pipers, è un’ulteriore tappa, a voler osare la maggiormente rilevante, di un percorso che vede la creatura di Stefano De Stefano tirare su una componente folk ferrea e lontana dall’essere fine a se stessa. Un esempio lapalissiano di ciò è Empty-Handed, che sommessamente ma gradualmente si spinge oltre a livello di intensità, toccando punte dreamy dall’impatto altrettanto immediato, sulla base di ritmi improvvisi ed occasionali ai quali non viene meno nemmeno Don’t Get Me Wrong, che dà l’impressione di cedere ad una folktronica particolarmente sentimentale, rivolta al cuore più che al cervello, mentre al di fuori di questa formula sono situate Follow The Flow, con il suo banjo portante di ispirazione country ma tale da trascendere da possibili isolamenti all’interno di tale recinto e quindi vogliosa di invitare alle danze, e When You Come, fedele ad una linea d’onda in cui l’elemento sentimentale si contrappone ad una variante sopitamente carica. Intensa è anche la scelta di violini e pianoforti come tasselli fondamentali all’interno di determinate composizioni, e non è un caso che struggentemente tessano le membra di My Whole Lifetime, ma anche della soave Caress My Mind, quasi a voler seguire il tragitto dei Sophia maggiormente spogliati del lato chitarristico, al contrario fulcro portante delle confessioni di Freckles, le cui gesta vengono narrate a mò di nastri apparentemente rovesciati. Restano Place In The World, che tra organistica e sezione ritmica sferzante, apre uno squarcio verso una dimensione ancor più variegata, dal sapore prettamente pop, alla quale sembra appartenere anche Words, una ballata sì accessibile ma non per questo tale da risultare scontata, ed un brano se non maggiormente sui generis assai riecheggiante i Kings Of Convenience come In My Dreams. Dieci istantanee che riflettono una vena ispiratrice, quella dei Pipers, che è tutt’altro che agli sgoccioli, anzi, dona una manciata di momenti assai godibili per un disco che merita molto più di un ascolto ed offre un altro lato dello stivale non meno degno di menzione. “Alternaif” non a caso.
Pipers – Alternaif
(2016, BulbArt)
1. Empty-Handed
2. Follow The Flow
3. Place In The World
4. My Whole Lifetime
5. When You Come
6. Freckles
7. In My Dreams
8. Don’t Get Me Wrong
9. Words
10. Caress My Mind