Recensione di Gianluca Clerici
La bellezza del ricamo, gli spazi aperti, la spiritualità e le visioni psichedeliche.
Un disco che al primo ascolto colpisce solo per le splendide melodie che si intersecano splendidamente con la voce portante. A farne da guida sono le parole eteree e i ritmi assai gustosi con cui si mescola il tutto. Ai successivi ascolti arrivano anche i messaggi che non si colgono a pieno viste le citazioni spesso oniriche e i rimandi a visioni di altri tempi. Ma di certo arriva e prepotente anche la sensazione che non si tratta di un banale gioco di suoni e basta.
Il nuovo disco dei P.A.S.E. – PiccoliAnimaliSenzaEspressione si intitola “Sveglio Fantasma”. Un cofanetto di 11 preziosi disegni leggeri, freschi, digitali essendo l’elettronica il grande punto di forza di questo lavoro. Un disco del futuro per quel che riguarda la scelta di produzione di sospendere le melodie in psichedeliche zone di quiete e spazi aperti su realtà parallele. Un disco del passato per quanto tutto quel che sento pesca a piene mani dalla bellissima canzone leggera italiana, quella che di pop(olare) ha solo la forma, il bel canto, la bella melodia…eh si, credo proprio di dovermi correggere e, ripensandoci, più che dell’elettronica è proprio al scrittura delle canzoni il vero grande fascino di questo lavoro. In ogni brano sarei capace di sottolineare passaggi, soluzioni, arrangiamenti che non solo piacciono ma sanno incidere carattere e personalità. E questo non solo (come la scuola pop insegna) nei ritornelli…trovo del bello determinante anche durante le strofe, a volte in qualche special…come in La mia parte lagunare in cui il canto delle prime battute penso segnino a fuoco l’intero brano che segue. E stessa cosa potremmo dire della successiva Come il quadrato. Dietro ogni piega c’è il fantasma di Mango ed è proprio li che torno immediatamente con le sensazioni. Tra tutti i momenti della tracklist credo che questo accada maggiormente nella scrittura e nei suoni di In cammino. Assaggi berliniani e trasgressioni colorate nella bellissima Il punto e la linea. Da qui si susseguiranno momenti in cui l’elettronica segna passaggi fondamentali. Bellissimi i suoni di arrangiamento in Oltremare che penso sia il per me il punto di picco per quanto riguarda la forza e la bellezza di questo disco, con sapori mediorientali nella letteratura e un suono sospeso che cerca la sostanza nella forma più che nelle frequenze. Lupa ha un geniale drumming portante fatto con una pallina da Ping Pong e vi invito assolutamente ad ascoltare come non solo una simile ritmica si sposi bene con il gusto del brano ma quanto lo caratterizzi restituendo un arrangiamento assai spaziale, emozionale (tensione quasi da thriller)…questa si che la trovo originale come idea. Forse Lupa è il primo brano quasi indie di questo disco con l’inciso decisamente in tonalità distorte. Un intermezzo psichedelico di sirene dal titolo Luce astrale ci guida verso la fine di questo lavoro che si chiude con un fuori pista, un ritorno alle origini: Tracce separate, una bellissima sospensione poetica di piano e voce (al piano troviamo la featuring del maestro Mauro Grossi) che mi comunica naturalezza e verità come a dire che tutto il sistema costruito e presentato prima alla fine non era frutto di fantasia esoterica ma di anime concrete. Penso a qualche neo, penso che Mango metta troppo lo zampino e le assonanze così forti probabilmente non restituiscono troppo merito personale ad un progetto. Penso al brano Luminoso che si sviluppa su una frase melodica che è troppo, troppo simile all’eterna Amore che vieni Amore che vai di Faber…avrebbero potuto evitarlo, almeno questo.
Ma banali (forse) nei a parte trovo che “Sveglio fantasma” si un disco che ha tanto da dire e tanto da dare in questo scenario indie italiano tutt’altro che contro-culturale…il conformismo dei finti rivoluzionari è quanto di peggio si possa regalare al popolo. Scavando oltre, dietro le luci di scena che alla fine illuminano sempre gli stessi, troviamo dischi come questo che non inventano e non insegnano niente a nessuno…ma fanno la differenza, con umiltà e semplicità. Vaglielo a spiegare ai burattini di Talent…
P.A.S.E. – “Sveglio fantasma” (Sussuround/Materiali Musicali, 2017)
1 LA TEORIA DELLE STRINGHE 2 LA MIA PARTE LAGUNARE
3 COME IL QUADRATO
4 LUMINOSO
5 IN CAMMINO
6 IL PUNTO E LA LINEA 7 OLTREMARE
8 LUPA
9 LUCE ASTRALE
10 VICOLO D’ORO
11 TRACCE SEPARATE