Intervista di Gianluca Clerici
Che bella poesia e che meravigliosa estetica che si riesce ad avere nella musica quando la storia incontra il mondo e le sue contaminazioni. Che poi la dolce Francess ci ha messo della sana elettronica come per dare un occhio al futuro. Ha preso la storia d’Italia in alcuni tranci di canzone e le ha tradotte in inglese. Ascoltatelo questo “A bit of Italiano”. Prezioso nella fattura, nella sua idea e in quello che potrebbe rappresentare oggi per noi. Sono vittima del fascino di chi celebra le radici di tutto con sacerdotale gusto e rispetto. Le consuete domande di Just Kids Society alle bella Francess:
Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alle seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual ?? il confine che divide le due facce di questa medaglia?
Quando una passione diventa mestiere si scende a compromessi e il proprio lavoro viene messo continuamente in discussione. Io ho iniziato a fare musica per me stessa ma l’esigenza di comunicare e condividere dando un nuovo valore a quello che stavo facendo, mi ha spinta in una direzione professionale. Riuscire a fare un mestiere che coincida con una passione è un lusso che va sfruttato al massimo cercando di mantenere e di non tradire lo spirito artistico iniziale.
Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
Non mi viene da incolpare nessuno in particolare. Spesso si tende a rimpiangere il passato ignorando ciò che c’è di buono in un momento storico in cui sicuramente ci sono tanti problemi, ma che è anche ricco di novità e nuovi mezzi di comunicazione. Internet e i social network hanno rivoluzionato il mondo della musica che secondo me è in una fase di riassestamento che sono curiosa di vedere dove porterà.
Secondo te l???informazione insegue il pubblico oppure ?? l???informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
Forse questo è un periodo in cui l’informazione insegue il pubblico più che cercare di educarlo. Però devo dire che ci sono talmente tanti modi di fare e ricevere informazione che l’argomento mi crea un po’ di confusione.
La musica di Francess un poco cerca la cultura della grande tradizione e un poco la bellezza nuova di una nuova anima artistica. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
Sicuramente il tentativo è quello di cercare una strada alternativa. Lo spirito di questo disco è quello di attingere dalla ricca storia della musica italiana per cercare di creare qualcosa con un sapore nuovo e proiettato verso il futuro partendo però dal valore e la qualità di quello che c’è stato prima di noi.
In poche parole???di getto anzi???la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficolt?? di questo mestiere
Riuscire a farsi ascoltare.
E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
Non penso che ci sia una soluzione a questo problema che secondo me dipende dal periodo e il luogo in cui si cerca di emergere ma anche dall’abilità dell’artista di farsi ascoltare.
Finito il concerto di Francess: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
Billie Holiday