Recensione di Gustavo Tagliaferri
Come pesci fuori d’acqua, dei personaggi nel senso intrinseco del termine lontani da una visione esclusivamente superficie e dei quali ogni singolo aspetto serve a confermarli come degli ideali esponenti di un’altra corrente d’autore, che non tralascia l’insegnamento dei nomi di spicco ma al contempo si spinge un po’ più in là cercando di non citarsi, se non proprio parlarsi, addosso. I Gatti Mézzi, pisani adottati dall’ambiente livornese, vista la loro discografia, hanno pienamente dato prova di come una simile definizione possa costituire la realtà, specialmente nel momento in cui si tasta con mano la propria storia così come quella dei punti di riferimento a loro affini abbracciando il proprio dialetto e la tradizioni di città limitrofe. Cosa potrebbe venire fuori a tal proposito nel momento in cui si ha a che fare con carriere momentaneamente separate da parte di Tommaso Novi e della sua spalla Francesco Bottai? Nel caso del primo, accompagnato dal solo cognome, le differenze sembrano più che mai evidenti, già leggendo il titolo, “Se Mi Copri Rollo Al Volo”: neanche mezz’ora di ulteriori immagini in musica che però non si rifanno alle tradizioni di cui sopra, ma prediligono l’immedesimazione in un Lucio Dalla post-moderno dai tratti mai statici, sempre prossimi a cercare un’ideale fedeltà alle composizioni presenti, fatta anche di relative coesioni stilistiche di natura teatrale, come in Senza i denti, ninna nanna elettronica ove, con un tono memore di Giorgio Gaber, evidenzia il contrasto tra il lento andamento di Novi e dei beats sempre più incessanti ed incisivi, oppure nella messa a nudo, tra passatempi ed acciacchi, di I tuoi vestiti da cosplay, organo introduttivo e conseguente solo di tastiere di matrice progressive uniti ad un andamento cadenzato, una devozione, da parte di Novi, ove emerge anche un pizzico della poetica di un Francesco De Gregori. Altrettanto ispirati a Dalla sono lo spaccato di vita di natura tecnologica di Philips a 3 velocità, un sogno tridimensionale ad occhi aperti il cui umore è sospeso tra un’allegria collettiva da refrain e delle turbe psichiche recitate a mò di spoken word, là dove ipnotiche linee ritmiche gradualmente si rendono ferree, e l’insolita relazione amorosa con una qualsivoglia Margherita esternata nelle note di Bacio a frigo aperto, dall’arrangiamento meno prossimo a sperimentazioni quanto più basilare e comunque assai godibile, ma non per questo l’artista si accontenta di espedienti basilari, alla luce della presenza di una smaccatamente pop Siamo venuti a vederti suonare, canzone leggera ma tutt’altro che banale alla quale si oppongono tempi in 7/4 fusi con frenetiche e meccaniche sezioni ritmiche che danno al pop una connotazione math (!!!) forse neanche tanto impossibile da concepire, quella di Mi sono scavato la casa, senza per questo ignorare l’attimo in cui l’artista si lascia andare anche in divertissements come Non me lo levate il computer, nel quale emerge un’indole punk, in special modo britannica, a sua volta infestata da demoni virtual-psych qua e là, frutto di un ingarbugliamento apparentemente casuale, eppure ben ponderato nella sua improvvisazione, con tanto di immediata ripresa solo per pianoforte e voce. Forse però l’apice del lotto è da trovare in un brano che già di per sé nasce per essere situato fuori dal branco, il ritratto di Paolo lupo scuro, onirico ed avviluppante nel suo pianoforte andante, celante senza alcuna casualità proprio il titolo dell’album e facenti da nucleo di una fantasia di continua perdizione in una cornice videoludica: una lapalissiana dimostrazione di come le capacità di Novi non siano affatto scarse, anzi, finiscano per confluire in un lavoro che nella sua brevità lascia emergere molto, sia che si guardi il suo lato serio che quello faceto. È anche alla luce di ciò che “Se Mi Copri Rollo Al Volo” merita eccome la giusta considerazione, che sia un caso a parte oppure davvero l’inizio di un’ulteriore storia nella carriera di metà dei Gatti Mézzi.
Novi – Se Mi Copri Rollo Al Volo
(Vrec, 2017)
1. Senza i denti
2. Mi sono scavato la casa
3. I tuoi vestiti da cosplay
4. Philips a 3 velocità
5. Non me lo levate il computer
6. Non me lo levate il computer (piano voce)
7. Paolo lupo scuro
8. Bacio a frigo aperto
9. Siamo venuti a vederti suonare