LE INTERVISTE DI JUST KIDS SOCIETY: ANDREA GIOÈ

Intervista di Gianluca Clerici

Andrea Gioè, tra Sicilia e quel gusto francese che non lo ha mai abbandonato, esce con un nuovo disco che fa un po’ il sunto della sua carriera di artista in anni di scritture. Acqua e sapone si legge da gran parte della critica e noi celebriamo così questo nuovo disco dal titolo “L’Ottimista!”. Vecchi successi personali ma anche nuove scritture il tutto mantecato da nuovi suoni, nuove esecuzioni e soluzioni forse più mature ed equilibrate. Un disco di sano pop d’autore italiano… anzi italo.francese. Le consuete domande di Just Kids Society

Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alla seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual è il confine che divide le due facce di questa medaglia?
Solitamente la maggior parte dei brani che pubblico sono per il mio piacere artistico, perché se per primo non sei tu a provarci gusto in ciò che canti l’emozione non arriverà mai al tuo pubblico. È pur vero che per lavoro spesso si è costretti a scendere a compromessi, come il dover cantare anche roba che non ti piace, il confine piò diventare impercettibile solo quando sei un artista affermato e ti imponi di cantare solo ed esclusivamente la tua musica e puoi permetterti il lusso di cantare solo quello che piace a te.

Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
Ormai definirla crisi è obsoleto perché è da anni che non si vendono più i cd ma bensì si va avanti con gli streaming su Spotify o gli eventuali acquisti su iTunes, Amazon e digital stores vari. La colpa non è di nessuno. Si chiama evoluzione del sistema d’acquisto della musica. Personalmente il mio pubblico acquista il mio cd fisico solo ai concerti, per il resto lo fa su internet, di fatti il mio ultimo album “L’Ottimista!” in due mesi ha totalizzato ben 66.000 streams + 11.000 ascoltatori su Spotify! L’era musicale è cambiata e dobbiamo giusto abituarci e prenderne atto.

Secondo te l’informazione insegue il pubblico oppure è l’informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
Io penso che il pubblico oggi attraverso internet se vuole sa come, quanto e quando restare informato.

La musica di Andrea Gioè coccola la faccia di questa Italia omologata con un piglio romanicamente popolare. In qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
Io non ho mai composto canzoni per la ricerca del compiacimento del mercato musicale e nemmeno per avere il pieno appoggio del popolo perché in ognuna delle 266 canzoni che ho composto dal 1994 ad oggi ci sta un mondo diverso, un anima, un senso, un messaggio che poi come al solito potrà trovare il suo spazio nel tempo, il consenso o il dissenso di radio e popolo. Principalmente canto quello che mi appertiene e senza maschere e mezze misure porto avanti il mio essere in musica spesso accettando il possibile rischio di critica come mi è già successo per “Yara & Sara” brano dedicato a Sara Scazzi e Yara Gambirasio, che felicemente ha raggiunto ben 12.000 streams su Spotify nonostante il pubblico spesso si è spaccato a metà per questa scelta azzardata che nonostante tutto sto per giunta proponendo a Musicultura 2019 insieme a “Tu seras le Midi”.

In poche parole…di getto anzi…la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficoltà di questo mestiere?
La grande difficoltà è il riuscire a poter vivere solo di musica e solo della tua musica, davanti ad un mondo che ti impone canoni a dir poco agghiaccianti e che penalizzano un cantautore vecchio stampo come me che crede alle sue canzoni ed ha poco interesse ad eseguire cover.

E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
Per risolvere il problema intanto i cari grandi del panorama musicale dovrebbero permettermi di partecipare almeno una volta a Sanremo (dopo 5 anni che ci provo), di certo li avrei molta più visibilità, attenzione nell’insieme non mi posso lamentare perché sono reduce da un 1°nella classifica Emergenti Indipendenti Web del 19 Novembre, 16° nella classifica Indipendenti Generale (sono dietro Vecchioni, Negramaro, Ermal Meta) e 49°su Indie Music Like del Mei. Pero’ è sempre giusto aspirare sempre più in alto! Fin quando nonostante i bei posizionamenti in classifica ci stanno major Radiofoniche che non mi passano perché dicono di passare solo hit o chi ha investito su ancora più soldi di me di certo sarà scontato che non vedrete mai un mio video né su Rtl, né su VideoItalia.

Finito il concerto di Andrea Gioè: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
Allora nel caso di concerti che riguardano il nuovo album, senza ombra di dubbio la più adatta è la sua ghost track ovvero “è l’amore” (che trovate nascosta sul brano XXL Man! Vi ho svelato una chicca fighissima!); invece durante gli anni ho sempre utilizzato “Per voi”, insomma in entrambe i casi prediligo le mie due canzoni orchestrali, le reputo degne da “Titoli di coda” e perché no a volte anche da gran finale live.

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