Intervista di Gianluca Clerici
Massimo Zuin ovvero ZUIN fa il suo esordio in questo mondo indie di canzone d’autore in cui ormai è l’elettronica a dare senso a tante estetiche che altrimenti sembrerebbero ormai scarne di qualcosa. Ma dalla sua, con questo primo disco dal titolo “Per tutti questi anni”, riesce a tenerla a bada lasciando che sia la verità del suono suonato la vera cifra stilistica di un disco assai importante per lui. Canzone di codifica, mi piace vederla così. Codifica di questo tempo che passa, passato, futuro da gestirlo con quel piglio che solo i grandi eventi hanno saputo cesellare nell’anima di un uomo divenuto artista. Dalla leggerezza di “Bianco” all’emozione che trema di “Credimi”, questo di ZUIN è un esordio davvero personale. Eccovi le sue risposte alle consuete domande di Just Kids Society:
Fare musica per lavoro o per se stessi. Tutti puntiamo il dito alle seconda ma poi tutti vorremmo che diventasse anche la prima. Secondo te qual è il confine che divide le due facce di questa medaglia?
È molto difficile rispondere a questa domanda, forse non esiste una regola o un reale confine, io ho sempre fatto musica per me stesso, per un mio bisogno primario con l’idea di poter trasformare la mia passione nel mio lavoro, con impegno, dedizione non solo per produrre la mia musica ma anche per ascoltare e vivere la musica fatta da altri, conoscere persone. Insomma il divano di casa ha sempre delle braccia lunghissime ma per fare musica devi vivere i locali, i live club, è li che si creano le situazioni più interessanti lavorativamente e umanamente.
Crisi del disco e crisi culturale. A chi daresti la colpa? Al pubblico, al mercato, alle radio o ai magazine?
È un momento storico dove la musica indipendente, qualche anno fa pregna di significato, di tormento, di poesia ha lasciato spazio ad una musica indipendente che, pur diventando main stream ha perso questo fascino e rivolgendosi ad un pubblico molto più giovane ha perso un po’ di contenuti. Non critico questa situazione ma cerco di non omologarmi.
La colpa non è di nessuno semplicemente gli ascoltatori detengono lo scettro del potere e in questo momento le persone probabilmente non cercano grande contenuto nella lirica di una canzone.
Secondo te l’informazione insegue il pubblico oppure è l’informazione che cerca in qualche modo di educare il suo pubblico?
Io penso che con l’avvento dei social, dove tutti sono in cerca di click, sia l’informazione che un po’ di trasforma a seconda della richiesta e non viceversa.
La musica di ZUIN è di quel pop che poco ci sta a rispettare in tutto e per tutto il cliché del santo indie-pop digitale che va tanto di moda. Grida di personalità e di vita propria il tuo disco. Ma ti chiedo: in qualche modo si arrende al mercato oppure cerca altrove un senso? E dove?
È un disco sincero, io ora sono questo e non ho pensato di scrivere una canzone che parlasse delle sbronze, dei gin tonic o delle sigarette fumate, anche perché sono astemio.
Io quando scrivo mi chiudo nella mia stanza perché sto male, perché sono arrabbiato, perché sono felice e queste cose mi portano a scrivere qualcosa che forse è poco avvezzo all’ IT POP moderno ma io ho quasi 35 anni e sono diventato padre da poco, non posso fare finta di essere un’altra persona o di essere un’altra musica. Il mio senso è proprio questo, chi cerca musica sincera, mi piace scrivere canzoni non sono un influencer di instagram.
In poche parole…di getto anzi…la prima cosa che ti viene in mente: la vera grande difficoltà di questo mestiere?
La vera grande difficoltà di questo mestiere è riuscire a farsi ascoltare e a creare un seguito forte e solido. Se riesci sei a cavallo, sempre che presto non si metta a scalciare J
E se avessi modo di risolvere questo problema, pensi che basti?
Non è risolvibile, deve essere bravo l’artista, non mi piace piangermi addosso, non sempre le cose belle funzionano e quelle brutte non funzionano, potrei farti centinaia di esempi esattamente contrari. A volte basta anche solo un momento storico sbagliato per precludere una sana carriera musicale.
Finito il concerto di ZUIN: secondo te il fonico, per salutare il pubblico, che musica di sottofondo dovrebbe mandare?
Dovrebbe mettere un bel mix tra Lucio Dalla, Paolo Banvegnù, Daniele Celona, Oasis e Radiohead.