#JUSTKIDSREADING: INTERVISTA – IVAN NOSSA

Intervista di Antonella Quaglia

Ivan Nossa è un autore con una storia molto particolare: nonostante gestisse una società di successo ha lasciato la sua attività a quarantasette anni per coronare il sogno di diventare uno scrittore, spinto da un percorso di ricerca interiore iniziato leggendo le opere dell’autore americano di best-seller Joe Vitale. Avvia la sua attività letteraria collaborando proprio con il famoso scrittore per le opere The Midas touch e The prosperity factor. Nel 2016 pubblica per Uno Editori il suo primo libro Il potere e la magia della gratitudine, e per la stessa casa editrice pubblica nel 2017 Il potere e la magia del perdono. Nel 2018 inizia una collaborazione con Sister Rosemary Nyirumbe a beneficio dell’orfanotrofio di Atiak, nel nord dell’Uganda. Nel 2018 esce il film Choose love del regista Thomas Torelli, che vede tra i protagonisti Ivan Nossa, Joe Vitale e Sister Rosemary Nyirumbe; sempre nel 2018 viene pubblicato il suo dialogo con l’autore Joe Vitale nel libro 10 grammi di felicità, un’appassionata conversazione tra i due scrittori sulla loro vita, sulla ricerca interiore e su quanto essa possa cambiare l’esistenza di un uomo.

just kids Joe nossa 10 grammi

La sua storia personale è molto interessante; lei ha infatti dimostrato come tutto è possibile, se si trova la forza di crederci e di agire di conseguenza. La svolta che ha dato alla sua esistenza le ha permesso di trovare la sua vera vocazione. Vuole raccontare ai lettori cosa è accaduto a un certo punto della sua vita, e come è riuscito a cambiare il proprio cammino?
Grazie per la domanda, è una storia un po’ lunga che racconto in un paio d’ore quando faccio i miei incontri ma vediamo di sintetizzarla. Sono stato un imprenditore per circa vent’anni, le cose andavano bene e tutto sommato il mio lavoro mi piaceva ma mi mancava qualcosa. Un giorno mi venne regalato il libro The secret, un bestseller americano, da una mia collega, non sapevo cosa fosse ed ero molto scettico. Quel libro però aprì in me molte porte, parlava della legge di attrazione e mi fece capire che tutto era possibile nella vita se agiamo con passione, determinazione e fiducia nella vita. Avevo un sogno nel cassetto, da sempre, ormai abbandonato. Quello di diventare scrittore. Iniziai a pensarci sempre più fino al giorno in cui mi convinsi che se volevo potevo. Ma dovevo fare il primo passo, quello essenziale, crederci in prima persona. Contro tutto e tutti perché nessuno mi diceva che avrei potuto farlo a 47 anni senza un editore e senza mai aver scritto un libro. Poi mi dicevano di tenere il mio lavoro che era più sicuro e che i libri non si vendono, etc etc. Lottai contro queste convinzioni e iniziai a dire a tutti, partendo da me stesso, che io ero uno scrittore. Nacque così l’incontro con il mio scrittore preferito, Joe Vitale, autore da milioni di copie, trovai l’editore in poco tempo e venne alla luce, senza che nemmeno me ne accorgessi il mio primo libro sulla Gratitudine. Quello che ancora oggi a due anni di distanza continua a vendere bene e regalarmi soddisfazioni. Certo il percorso ha avuto qualche difficoltà e incertezza ma sa qual è stato l’ostacolo più grande? La mia paura. Superata quella, aprendo le braccia alla vita e a tutto quello che poteva regalarmi ho visto ogni giorno piccoli e grandi miracoli accadere. Fino al momento in cui decisi di mollare tutto per dedicarmi alla scrittura. Questo è stato il regalo più grande che potessi ricevere, è una grande benedizione poter fare della propria passione il proprio lavoro.

Nel 2016 esce il suo primo libro: Il potere e la magia della gratitudine. Dall’opera: “Sii grato di tutto ciò che ricevi ogni giorno, tutto è un dono, tutto viene per te, per la tua gioia, per la tua ricchezza, per la tua evoluzione”. Essere grati non solo dei doni che la vita ci offre ma anche della sofferenza e dei momenti di solitudine ci permette di trovare la felicità e, cambiando ciò che siamo attraverso la gratitudine, di riflesso si cambia il mondo, perché tutto è collegato. Ci parla più nel dettaglio della sua opera?
La gratitudine è qualcosa di straordinario di cui oggi ci siamo purtroppo dimenticati. Ha un potere incredibile, può trasformare realmente le nostre vite. Non parlo del grazie espresso per educazione, parlo di un nuovo stile di vita. Una vita dove si passi più tempo a ringraziare per quello che abbiamo piuttosto che a lamentarci di quello che non abbiamo. La lamentela è uno dei principali ostacoli alla nostra felicità, uno dei mali del nostro tempo. Ascoltate le persone in un bar, alla stazione e vedrete che il 90% del tempo lo passano lamentandosi per qualcosa che, secondo loro, non va. Ma la vita può essere bella malgrado tutto. Si finisce spesso a diventare dei mendicanti che chiedono in continuazione e non ci accorgiamo di quello che l’universo ha già fatto per noi. Il solo fatto di respirare è un grande dono che riceviamo ogni giorno. Non è banale dire guarda il sole e sii felice. Anche oggi splende, ci scalda e ci nutre e lo fa anche per te. Quando iniziai a scrivere non potevo partire che dalla gratitudine, perché ero grato di ciò che la vita mi aveva regalato e volevo esprimerlo. Sentivo la meraviglia e la magia di tutto ciò che mi circondava ed ero infinitamente felice. Volevo urlarlo e lo misi in questo libro. Un libro che vuole lasciare un sorriso e la voglia di vedere il bello della vita a tutte le persone che lo leggeranno.

joe nossa just kidsIl potere e la magia del perdono permette di continuare il discorso iniziato con Il potere e la magia della gratitudine e di ampliare gli orizzonti verso un altro passo importante nella crescita personale. Dalla sua opera: “Ogni volta che rifiutiamo di perdonare, stiamo regalando la vittoria alle nostre paure. Quelle paure che non vogliamo vedere e che ci rendono duri, scontrosi, orgogliosi. Ogni volta che non perdoniamo, stiamo impedendo all’amore di entrare dentro di noi e far fiorire il deserto”; e ancora: “Gratitudine, perdono e accettazione sono le parole magiche per incontrare la vita”. Il perdono è un’arma al servizio del bene, e dal perdonare deriva la profonda comprensione verso sé stessi e chi ci circonda, e tutto ciò porta alla pace e alla libertà. Ci parla più nel dettaglio della sua opera?
Scrivere un libro sul perdono è stato un lavoro più lungo, di ricerca e di ascolto. Ho voluto innanzitutto imparare da chi nella vita aveva perdonato situazioni estremamente dolorose di fronte alla quali tutti noi avremmo alzato le braccia in segno di resa portando rancore per il resto della vita. Così nel libro si trovano gli esempi straordinari di persone come Eva Mozes Kor, che perdonò i nazisti che avevano sterminato la sua famiglia e sottoposto lei e la sua gemellina a esperimenti disumani. Buddha disse “devi perdonare, non perché gli altri meritino il perdono, ma perché tu meriti la pace”. Questo è il senso profondo del viaggio del perdono, un viaggio spesso arduo, difficile, ma che alla fine porta grandi ricompense alla persona che sa perdonare profondamente. Improvvisamente ci si ritrova liberi, leggeri e si ha la possibilità di tornare a vivere, di riprendere il comando della nostra vita lasciando andare tutti quei pesi inutili che ci portavamo sulle spalle. Il perdono è un passo verso la luce, la nostra luce.

Ci sono due persone in particolare che hanno segnato il suo percorso di vita e professionale, e che hanno anche curato le introduzioni delle sue opere Il potere e la magia della gratitudine e Il potere e la magia del perdono: Il Dr. Joe Vitale e Sister Rosemary Nyirumbe. Joe Vitale ha scritto più di settanta libri, tra cui molti best-seller, ed è stato colui che ha influenzato, attraverso le sue opere, la sua scelta di cambiare vita; Sister Rosemary Nyirumbe, nominata eroe dell’anno per la CNN nel 2007 e inserita tra le 100 personalità più influenti del mondo nel 2014 dalla rivista Time Magazine, l’ha spinta a fare ancora un passo in più verso la sua realizzazione personale. Ci racconta cosa hanno significato per lei queste due importanti personalità, e in che modo l’hanno ispirata?
Con Joe Vitale faremo due eventi a fine marzo, uno a Torino e uno a Milano dove parleremo degli argomenti che ci appassionano: la vita, i miracoli, la creatività, la gratitudine, la legge di attrazione, la scrittura, il denaro, la realizzazione dei sogni, il successo e la povertà. Se siete in zona vi aspetto! Se penso che solo due anni fa leggevo i suoi libri e sognavo di conoscerlo… Questo è il più grande insegnamento che ho ricevuto da lui: i miracoli possono accadere e nulla è impossibile. Lui è uno studioso di metafisica e nei suoi libri insegna il potere della mente, l’importanza della consapevolezza e di prendersi la responsabilità della nostra vita. Insegna inoltre qualcosa che per noi italiani è molto difficile da digerire: i soldi sono una cosa buona! Essere ricchi è positivo perché ci permette di fare del bene e rendere felici le persone che amiamo. A noi hanno insegnato che il denaro è figlio del diavolo, dovremmo invece cambiare prospettiva. Con il libro del perdono è invece arrivata nella mia vita Sister Rosemary Nyirumbe, una religiosa che ha salvato migliaia di ragazze schiavizzate dalla guerriglia in Uganda riportandole alla vita grazie al potere del perdono. La sua vita è straordinaria e le opere che ha creato sono incredibili. Non si ferma mai, ha un’energia che non ho mai visto in nessun’altra persona. Lei mi ha insegnato ad agire, ad accorgermi delle persone che hanno bisogno, a lottare per un mondo migliore. Un giorno mi disse “Ivan, vieni in Uganda con me, facciamo insieme un pezzo del cammino del perdono” Io risposi, con molta emozione, “va bene però mi deve promettere che mi farà lavorare con gli orfanelli” (un desiderio che ho da sempre, legato a una mia vicenda personale). Lei concluse dicendo: “Ivan, stiamo ultimando il nuovo orfanotrofio di Atiak, nell’estremo nord del paese. Vieni, una volta ultimato ospiterà 80 bambini e non so come fare per le tutte le spese che avremo, vorrei che mi aiutassi e te ne occupassi tu”. E così sono finito in Uganda, e la mia vita è cambiata di nuovo. La vita è un viaggio meraviglioso che ci sorprende sempre.P4060872

Ci parla più nel dettaglio del progetto Adotta l’orfanotrofio di Atiak?
È il nuovo orfanotrofio di Sister Rosemary, il secondo. Con i soldi che prese dalla CNN come premio quando la nominarono eroe dell’anno, acquistò un pezzo di terra al nord dell’Uganda, vicino al Sud Sudan attualmente in guerra, e progettò un nuovo orfanotrofio e una scuola. L’orfanotrofio è stato inaugurato da poco, è bellissimo. Sono dieci casette messe in cerchio, ognuna delle quali ospiterà 10 bambini e due assistenti. Il problema sarà poi pensare ai soldi per il cibo, le medicine, la scuola e tutto il resto. Io sto facendo il possibile, tramite Facebook e nelle mie conferenze ho incontrato molte persone generose e stiamo aiutando. Ovviamente servono più donazioni, ma sono certo che tutto arriverà e anche in questo caso la vita, o Dio se preferite, si prenderà cura di quegli angioletti. Una cosa che mi ha molto colpito, durante la mia permanenza in Africa, è stata la loro attenzione per i bisognosi. Pensi che mi dicevano sempre che era importante preparare anche qualche spazio per i bambini che arriveranno dal vicino paese in guerra. Ce ne sono già due in orfanotrofio. Loro che non hanno niente si preparano all’accoglienza degli stranieri. Abbiamo tanto da imparare noi europei. Mi hanno insegnato che si può essere generosi anche se poveri. Se qualcuno volesse aiutare può trovarmi su Facebook o scrivendo un email a info@ivannossa.com. Ho creato anche un gruppo Facebook Adotta l’orfanotrofio di Atiak. Il mio primo viaggio in Uganda è stato straordinario, stare a contatto con quei bambini mi ha insegnato il vero senso della gioia, della condivisione e il valore delle cose semplici. Spero di tornarci presto e vorrei anche scrivere un libro con le storie incredibili che ascolto in quei posti.

Lei ha partecipato insieme a Joe Vitale e a Sister Rosemary Nyirumbe al documentario Choose love del regista Thomas Torelli. Di cosa tratta questo film, e qual è stato il suo contributo?
È un film documentario indipendente che sta avendo molto successo. Parla di amore e di perdono. In particolare parla del coraggio di scegliere l’amore ogni giorno. Una scelta difficile ma riservata ai coraggiosi che cambieranno il mondo. Dopo aver conosciuto il regista grazie al suo precedente film, Un altro mondo, che considero un capolavoro, mi chiese di partecipare al nuovo film per raccontare una mia esperienza dolorosa personale che aveva letto nel mio libro. Un’esperienza che con gli anni poi ho trasformato in amore, ma vorrei lasciare un po’ di sorpresa a chi lo vedrà quindi non dico di più. È stato naturale poi per me proporre al regista le storie straordinarie di Joe e Sister Rosemary che ha subito accolto inserendoli nel film.

Nelle sue opere ricorre una strana parola Ho’oponopono, che definisce un’antica preghiera hawaiana che letteralmente significa mettere le cose al posto giusto. Di cosa si tratta esattamente, e in che modo è di aiuto?
L’ho’oponopono è un’antica preghiera hawaiana. Io la conosco nella sua versione moderna, occidentalizzata. La versione del Dr Hew Len, che ha scritto con Joe Vitale un libro che consiglio sempre a tutti dal titolo Zero limits, che approfondisce questa pratica. Il senso dell’ho’oponopono è ripetere una frase continuamente come un mantra, una frase che rivolgiamo a noi stessi per la nostra guarigione e pulizia interiore. Guarendo noi stessi guariremo anche il mondo attorno a noi. Questa è la filosofia alla base. Io la amo molto e la utilizzo spesso, mi trasmette un senso di pace e serenità. La frase è ti amo, mi spiace, ti prego perdonami, grazie. Gratitudine, perdono e amore, gli amici essenziali per riscoprire una vita nuova.

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