“Un assassino. Sì. Jasper è un assassino”. Le si avvicinò e parlò sottovoce. “Ascoltami. Jasper si è lasciato corrompere dal denaro. Non hai idea di quali brutalità si sia macchiato, e quante ne faccia ancora. Ma io…no, io non intendo starmene con le mani in mano. Oh no. Non me ne starò con le mani in mano mentre migliaia di persone pagano con la vita i capricci di chi ha già così tanto denaro che potrebbe comprare qualunque cosa. Qualunque cosa! E ne vuole ancora.”
A cura di Marco Baricci
Il racconto breve Scacco matto al Re Bianco di Simone Giusti, seppure nelle sue 75 pagine, risulta essere denso e coinvolgente: il ritmo serrato della narrazione ha infatti un taglio cinematografico da action movie hollywoodiano. Lo scrittore pisano riesce a rendere gli scenari e le ambientazioni vividi e plausibili; è un libro in cui tutto scorre veloce e limpido, e a tratti si resta senza fiato. Bisogna prendere un lungo respiro e lanciarsi in una corsa forsennata, come se si fosse inseguiti da pericolosi sicari. Durante la lettura bisogna lasciare che le immagini scorrano come i frammenti di una pellicola, ascoltare il cuore che pompa all’impazzata e ragionare con la freddezza e il calcolo strategico di uno scacchista consumato. La storia è accattivante e ben strutturata, e la brevità dei capitoli rende la narrazione concitata e aiuta a catturare il lettore grazie alla rapidità degli avvenimenti e a un linguaggio snello e asciutto.
La struttura narrativa è caratterizzata da tagli netti che catapultano il lettore nei diversi scenari della fiction, ma è soprattutto nei dialoghi che il significato dell’opera e la psicologia dei personaggi emergono con forza.
Le descrizioni sono secche e nitide, eppure riescono a rendere molto bene il contesto narrativo, sia che si tratti dell’ambientazione africana che di quella londinese. Gli inseguimenti automobilistici, le deflagrazioni e le scene di lotta divengono visibili e reali grazie alla semplice concretezza del linguaggio.
Scacco matto al Re Bianco di Simone Giusti è un racconto che possiede un respiro internazionale non solo in virtù delle ambientazioni, ma anche per le tematiche etiche e morali che stanno alla base della narrazione.
Il protagonista Art Warwick è un affermato ricercatore farmaceutico e lavora nella compagnia fondata dal padre. Ma è anche un idealista, ed è proprio questa sua purezza di sguardo ereditata dal padre a renderlo “fragile”; nel suo desiderio di salvare il mondo si cela in realtà una sorta di egotismo di fondo.
Le difficoltà degli accadimenti faranno sì che il personaggio sia costretto a svestirsi dei panni che lo caratterizzano. È una trasformazione dolorosa, che lo porterà a una nuova e più concreta conoscenza di sé stesso. Il suo sogno è salvare le persone, tutte le persone, ma questo non collima con la dura realtà. È un racconto che per alcuni aspetti mi ha fatto pensare al video di Karma Police dei Radiohead, ma ad ognuno la sua colonna sonora. Buona lettura.
TRAMA. Art Warwick è un apprezzato ricercatore farmaceutico che lavora in Africa nella compagnia fondata da suo padre. Il suo sogno è salvare le persone, tutte le persone. Per tale ragione fornisce in segreto vaccini alla popolazione locale. Ma il giorno che uccidono la sua assistente, Ant comprende di essere in pericolo. Dall’Africa si sposterà a Londra con la sua famiglia…
Il protagonista non si riconosce nel mondo in cui vive e decide di inseguire l’ideale agognato da suo padre. Giocherà da solo la sua partita a scacchi più importante. Contro sè stesso e contro il mondo riuscendo a realizzare un desiderio e a capire la sua vera natura.
AUTORE: Simone Giusti
TITOLO: SCACCO MATTO AL RE BIANCO
CASA EDITRICE: Il Seme Bianco
ISBN: 9788833610986
PAGINE: 80 pp.
DORSO: 6 mm.
PREZZO: 9,90 €
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