Emanuele Zanardini è uno scrittore e appassionato viaggiatore. Ha collaborato con il web magazine “Gli scrittori della porta accanto” e con il blog “Fotografia moderna”, per il quale ha raccontato la Storia e le storie dietro immagini famose. Pubblica la raccolta di racconti «La guerra è finita! Andate in pace» (Bookabook Edizioni, 2016) e nel 2019 in self-publishing il romance «Il destino di stelle cadenti».
a cura di Ilaria Settimi
«Quali sono state le fonti di ispirazione per il tuo ultimo romanzo Il destino di stelle cadenti?».
L’idea della storia, sulla provvidenza e sugli incontri inaspettati, mi è venuta dal libro di Diego De Silva, Mancarsi, dove i protagonisti, pur frequentando lo stesso bistrot, non si incontrano mai. Per quanto riguarda i personaggi, Milo è molto “me”, in quello che gli capita, nei suoi ricordi, soprattutto nelle sue indecisioni. Più difficile è stato immedesimarmi in Cassie. Non ho avuto un modello per lei, se non le vicende di violenza nel mondo reale, diciamo che mi ha ispirato la mia parte “femminile”. Pare con successo, visto che le molte donne che l’hanno letto ne hanno tratto un’impressione positiva.
«Cassie e Milo sono gli intensi protagonisti del romance Il destino di stelle cadenti. Vuoi presentarceli?».
Cassie vuole disperatamente diventare se stessa, allontanandosi da una famiglia “scomposta” e un po’ “decomposta”, nella quale non si trova più. Però è molto fragile, quasi temeraria nel suo desiderio di indipendenza e rischia così di andare in mille pezzi, finché non recupera il rapporto con la madre. E sarà la svolta. Milo si innamora almeno una volta al giorno, ne sente quasi il bisogno. Ma Cassie ha una caratteristica fisica particolare, che risveglia in lui un senso di colpa sepolto dal tempo. In Cassie, Milo vede l’occasione di riscattarsi, di porre rimedio a un errore che gli ha sconvolto la vita.
«Cosa ti attrae del genere romance? Cosa ti permette di esprimere?».
Mi attraggono le storie d’amore, in generale. E incasellare queste storie in un genere mi risulta difficile. Sono un romantico e ho scritto prima di tutto una vicenda amorosa, magari un po’ fuori dagli schemi. Comunque scriverlo mi ha dato la possibilità di rivivere e rielaborare momenti della mia vita, per tentare di fare uno scatto in avanti. Il passato è spesso un legame molto difficile da sciogliere. Soprattutto in amore.
«Sei un appassionato viaggiatore e fotografo. Sei mai stato ispirato da una tua fotografia per raccontare una delle storie che sono poi diventate un tuo romanzo? Cosa ami del linguaggio fotografico?».
Non mi è ancora successo, più che altro uso la fotografia per elaborare le copertine dei miei libri. Riguardo al rapporto della mia scrittura con il linguaggio fotografico, cerco di scrivere per immagini. Non nascondo infatti l’ambizione di scrivere per il cinema, un giorno. D’altronde questo romanzo era nato come sceneggiatura, ed esiste ancora sotto questa forma, se qualcuno ne fosse interessato.
«Perché è importante leggere Il destino di stelle cadenti? Quali messaggi trasmette?».
Perché ci parla del mondo giovanile, spesso oscuro e visto con la lente del pregiudizio da parte degli adulti, abituati a parametri di vita ormai evoluti o addirittura superati. Perché, nonostante le avversità, persino le violenze più efferate che ci possono capitare, c’è sempre la possibilità di ricominciare, magari per mezzo di persone incontrate “per caso”, che poi non è mai un caso, e che riescono a capirci, perché hanno vissuto sofferenze altrettanto profonde. Spesso rimaniamo soli ad affrontare le nostre debolezze. Il mondo attorno a noi sembra interessato a tutt’altro, diventiamo “invisibili”, come gli Hikikomori, fenomeno giapponese in larga espansione anche in Italia, giovani che si rinchiudono in casa perché schiacciati dal confronto con il mondo esterno e il suo spirito di competizione sfrenata. A volte siamo “invisibili” anche per le persone più vicine a noi, perché non capiscono le nostre scelte. È questo a essere più doloroso per Cassie.
«Cosa significa per te scrivere e raccontare storie?».
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria”, disse Umberto Eco e io credo di averne vissute già tante. Tuttavia c’è bisogno che qualcuno le scriva e continuai a scriverne di nuove. Per ricambiare quelle che altri gli hanno permesso di vivere. Una specie di missione? O più semplicemente un modo di essere, di esprimere la propria essenza.
«Cosa stai leggendo in questo momento? E qual è il libro che più ha segnato la tua vita?»
Sto leggendo molti libri che parlano di mondo giovanile. Giusto in questi giorni ho sul comodino “E finalmente ti dirò addio”, di Lauren Oliver e “La diseducazione di Cameron Post”, di Emily Danforth. Un libro a me molto caro è “Il conte di Montecristo”, anche se non posso dire che mi abbia cambiato la vita. Però potrebbe essere fonte di ispirazione, non si sa mai.
Titolo: Il destino di stelle cadenti
Autore: Emanuele Zanardini
Genere: Romance
Casa Editrice: Self-publishing
Pagine: 185
Prezzo: 13,00 €
Codice ISBN: 978-8890701337
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