Intervista di Gianluca Clerici
Canzone di dolcissima sensibilità che lascia presagire l’arrivo di un disco raffinato e di classicità opportuna dentro suoni composti e capaci di un potere narrativo che ormai abbiamo anche perduto l’abitudine di ricercare, di ascoltare, di ritrovarci addosso pensando ad un disco di un cantautore. Ivan Francesco Ballerini, che avevamo incontrato al tempo del suo esordio “Cavallo Pazzo”, lavoro ampiamente dedicato ai nativi americani e alle loro gesta, oggi lo riscopriamo in una veste quotidiana, familiare, di emozioni trasparenti e “normali”… ecco: un nuovo singolo di un’espressione “normale”, che penso possa essere un bel complimento se pensiamo a quanta finta e plastificata trasgressione c’è dentro le tante nuove produzioni di questa scena indie. Il nuovo singolo “Per me sempre sarai” segna l’arrivo di un disco – a fine marzo – dal titolo “Ancora libero” che, se seguirà quanto proposto fin qui, lascia appunta sperare in un lavoro artigianale, senza elettronica prepotente, senza abusi di produzione, senza quel fare spocchioso di chi vuol insegnare il giusto modo di vivere la vita. Una canzone ambientata tra le mura della sua casa natale, tra le radici di un padre artista, tra le pieghe di una poesia di vita passata… e non di una lettera come immaginavo dall’inizio!!!
Ci troviamo con Ivan Francesco Ballerini. Un nuovo singolo, una nuova scrittura, una nuova canzone. Il cantautore oggi secondo te che ruolo ha?
Che domanda bella, bellissima, intelligente. Sto lavorando incessantemente, perché ho davvero tante storie da raccontare, storie nate dai viaggi che ho avuto il privilegio di fare in giro per il mondo, dalle numerose persone che ho avuto il piacere di conoscere, dalle esperienze di vita insomma che ho fatto nei miei 54 anni di percorso umano. Molti mi hanno chiesto perché solo adesso mi sia messo a scrivere canzoni. La risposto è molto semplice e sincera… perché solo adesso ho avuto il tempo e la capacità tecnica per poterlo fare. Fino a pochi anni fa ho dovuto correre dietro ai mutui, alle banche, al lavoro, a mia figlia ancora piccola…
Che ruolo ha il cantautore oggi? Non ha un ruolo particolare a mio avviso… li ha tutti e nessuno. Si vogliono scrivere brani per divertire, perfetto… si vogliono scrivere brani per raccontare… fantastico, si vogliono scrivere canzoni per emozionare, per raccontare intime emozioni… stupefacente. Ogni occasione è buona per scrivere canzoni… importante è ESSERE SE STESSI… ESSERE SINCERI. Penso di aver dato la risposta più esauriente possibile. E chiudo dicendo che di storie da raccontare ne ho davvero tante.
Una lettera se non sbaglio vero? È una lettera l’origine di questa canzone “per me sempre sarai”
Non è una lettera, in realtà si tratta di una poesia, una poesia che mio babbo ha scritto per l’occasione della nascita della bellissima Guendalina, nipote della sua attuale compagna. Mio babbo me la declamò mentre stavamo pranzando insieme… la poesia mi colpì nel profondo e io gli promisi, che se ne fossi stato capace, gli avrei dedicato una canzone. E’ così che è nata “per me sempre sarai”, nata da una poesia dedicata al vero nonno di Guendalina, morto davvero troppo giovane. Mi commuovo solo a parlarne.
L’eleganza di quella che sarà la copertina del disco si allontana nettamente dall’estetica di “Cavallo Pazzo”, il tuo esordio. Anche sotto questo punto di vista c’è una importante evoluzione vero?
Si, si allontana molto dal mio disco d’esordio. In Cavallo Pazzo, parlando di indiani d’America mi feci fotografare da mia figlia immerso nella campagna, appoggiato ad una staccionata, con dei colori virato seppia. In questo caso, trattandosi di un disco molto più introspettivo, dopo varie prove, abbiamo scelto questa foto molto particolare… foto scattata in studio di registrazione… Caravaggesca direi. Mi sembra una foto in perfetta sintonia con quelli che sono i contenuti del disco. Anche in questo caso la direzione è del maestro Nedo Baglioni. Rispondendo al secondo punto direi che sto crescendo… facendomi consigliare da chi è molto più esperto di me.
Il suono invece resta sempre fedele alla linea classica, o sbaglio?
È assolutamente corretto. Questo è il mio modo di esprimere le mie emozioni, assolutamente rispecchiante la mia personalità. Dovessi percorrere altre strade, o mescolare il mio modo di fare musica con altri stili, lo potrei fare solo dopo attento studio e valutazione dei risultati. Non voglio essere diverso da ciò che sono per rincorrere cose di moda. Sono troppo grande per fare questo tipo di scelte e penso non mi rappresenterebbero.
Una parola come “sempre”, non ti fa paura? E’ una promessa che oggi ha perso di validità con i tempi liquidi che abbiamo…
È vero… la parola sempre a volte può spaventare, anche perché nulla è per sempre. Anche i monumenti più belli dell’antica Grecia o di Roma cadranno pian piano sotto i colpi tempo. Tutto ha una fine… nulla è per sempre. Ma in questo caso, nel caso del brano “per me sempre sarai” la parola sempre acquista un forte significato… perché non è un messaggio d’amore tra persone viventi… è un messaggio d’amore tra un nonno, morto molti anni fa, ed una nipote che non avrà mai il piacere di conoscere suo nonno. Mio padre con la sua poesia ha fatto da tramite… tra l’aldilà e questa nipote appena nata. Questo nonno morto vede sua nipote e la protegge con suo amore ultraterreno… ecco la potenza della musica, della letteratura, dell’arte… e creare, creare ponti, a volte veri, a volte immaginari tra la fantasie umane e la cruda realtà, tra le cose tangibili e i sogni. Un mestiere per nulla scontato quello del cantautore.
Con amore…
Ivan