RECENSIONE: Ku.dA – Two Pathetic Soul

Recensione di Elisa Rossi

I Ku.dA nascono nell’inverno del 2013, a Novara in Piemonte, con l’obiettivo di creare un sound personale, che spazia nella world music con il pop, il funk, il rock e l’elettronica.

Sound puramente eclettico, un misto di elettro pop, chitarre delicate e beat sempre presente. Una nota di musica non tipicamente italiana, anzi…

Artwork Cecilia Campari


Ma è proprio questo che crea la differenza.
I Ku.dA lanciano l’album Two Pathetic Soul con il singolo Warlock manifesto chiaro e preciso della storia musicale che avrebbero raccontato nell’album.

All’interno del brano inseriscono tutto, dall’elettronica ai cori intervallati da synth e chitarre, un enorme piatto preparato con ingredienti particolari ma scelti accuratamente.

Con brani come Plastic Chains dimostrano come i riff di chitarra possano convivere (e molto bene) con voci delicate fedeli al beat pop. Anche l’utilizzo del francese nel brano Poyema aiuta a creare una dimensione musicale che mescola e armonizza tastiere e base ritmica per poi restituire un sound delicato ma deciso.

I Get You Really, con cui il gruppo decide di chiudere l’album, rispecchia pienamente la chiusura del cerchio, scostante da tutto il resto, forse, ma immediatamente riconoscibile per la vastità di colori musicali.

A quasi un mese dall’uscita dell’album, l’unica cosa che ci resta da fare è ascoltare, ascoltare e ascoltare per fondersi

CREDITS

Prodotto da Luca Pasquino e Christian Castelletti

Registrato e mixato da Giacomo Zambelloni presso EverybodyOnTheShore Studios
Master: Maurizio Giannotti
Batteria: Alex Canella
Voci in Poyema: Ett
Chitarre in Preach e I Get You Really: Andrea Albini

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