Intervista di Gianluca Clerici
Nuovi singoli e nuovi successi di visualizzazioni per il ritorno dei CANTON, storica band del pop italiano che dagli anni ’80 torna oggi più viva che mai. E torna con una sequela di singoli che collezionano oltre 800 MILA visualizzazioni. L’ultimo brano “A Mezz’aria” sta prendendo la strada giusta e comunque parliamo di un successo in rete che vogliamo sottolineare. E dagli anni ’80 ad oggi non poche sono state le rivoluzioni che inevitabilmente impattano contro un fare musica che par restare ancorato alla grande tradizione tutta italiana. A loro le preziose indagini sociali di Just Kids Society.
Iniziamo sempre questa rubrica pensando al futuro. Futuro ben oltre le letterature di Orwell e dei film di fantascienza. Che tipo di futuro si vede oltre l’orizzonte? Il suono tornerà ad essere analogico o digitale?
C’è una moda per l’analogico ultimamente e ci sono varie scuole di pensiero! Secondo noi certe cose riescono meglio in digitale e certi altri suoni in analogico. Se il mix è giusto a seconda del pezzo si hanno secondo noi i risultati migliori.
I dischi ormai hanno smesso di avere anche una forma fisica. Paradossalmente torna il vinile. Ormai anche il disco in quanto tale stenta ad esistere in luogo dei santi Ep o addirittura soltanto di singoli. Anche in questo c’è un ritorno al passato. Restiamo ancora dentro al futuro: che forma avrà la musica o meglio: che forma sarebbe giusta per la musica del futuro?
Noi abbiamo pubblicato un vinile per ogni singolo del nostro attuale progetto “Uno su Tre” non perché ciò sia necessario per la fruizione della música ma perché ci piaceva l’idea di poter avere qualcosa di fisico in mano oltre alle versioni digitali che sono quelle che ascoltiamo normalmente.
La pandemia ha trasposto il live dentro incontri digitali. Il suono è divenuto digitale anche in questo senso… ormai si suona anche per interposto cellulare. Si tornerà al contatto fisico o ci stiamo abituando alle nuove normalità?
Le difficoltà portano anche a belle novità. Abbiamo imparato a lavorare con meno mezzi a disposizione ma a ottenere ugualmente risultati ottimi. Ovviamente questo non impedisce ora che si può di tornare a riunirsi per incidere in studio di registrazione situazione ovviamente migliore sotto tutti i punti di vista.
E parliamo di questi nuovi singoli. Scanzonato il primo, liberatorio il secondo. Grande pop dai suoni classici che cercano anche il tempo presente ma che non dimenticano il passato. E siamo nel tempo dei numeri digitali, delle visualizzazioni e tutto il resto: secondo voi, come si inserisce dentro una scena ampiamente devota alla musica leggera digitale, immediata e quasi sempre densa di contenuti superficiali?
L’ispirazione, gli arrangiamenti, lo scrivere musica è sempre espressione dell’arte e delle nostre più profonde emozioni. Questo non cambierà mai e non è cambiato dai tempi di Behetoven ai tempi di Spotify. Sono solo i metodi di distribuzione e di realizzazione della musica che cambiano grazie alla tecnologia ma questo è solo un vantaggio. L’ispirazione esce e uscirà sempre dall’anima umana indipendentemente da come poi si trasformerà in prodotto finale per il pubblico. Noi guardiamo sempre al presente e al futuro, non ci piace guardare indietro o fare operazioni nostalgia. Del passato restano tutte le ispirazioni e le radici che portiamo dentro che però si fondono con quello di più nuovo e attuale c’è per creare una musica che guarda comunque al presente e al futuro. Questi sono i Canton.
E a proposito di numeri digitali ci teniamo a dire che il nostro canale YouTube CantonOfficial sta raggiungendo i 10 milioni di visualizzazioni che per degli indipendenti come noi è una grossa soddisfazione. Li potrete ascoltare e vedere tutti i nostri video da Sanremo 84 ad oggi con il nostro nuovo singolo “A mezz’aria” un pezzo melanconico ma molto emotivo per me. A mezz’aria siamo quando una storia d’amore non va come dovrebbe però non riusciamo a voltare pagina e a liberarcene. Perché come dice il testo ci lascia con “mezz’anima” e “non si guarisce dal vuoto di te”!
Questo è ovviamente solo una delle facce della nostra musica che va dallo scanzonato reggaeton di “Tuffo al cuore”, alle atmosfere dilatate e sospese di “Amami” fino alla malinconia di “A Mezz’aria “. Ma meglio di parlarne è ascoltarle e guardarle con i loro video appunto su YouTube. Sul canalé CantonOfficial o digitando su Google Canton e il titolo di un pezzo per esempio “canton a mezz’aria “.
E poi tutti finiamo su Spotify. Parliamo tanto di lavoro ma alla fine vogliamo finire in un contenitore in cui la musica diviene gratuita. Non sembra un paradosso? Come lo si spiega?
Queste sono solo dire regole del mercato che si evolve e passando attraverso molteplici crisi poi trova sempre una forma nuova di diventare economicamente (per alcuni) valido
Dunque apparenza o esistenza? Cos’è prioritario oggi? La musica come elemento di marketing pubblicitario o come espressione artistica di un individuo?
Decisamente entrambi. Noi veniamo dagli anni 80 dove l’immagine e l’apparenza erano fondamentali ma erano validi solo se l’immagine per raffinata o appariscente che fosse, sottolineava e amplificava un vero valore artistico della musica.
Quelli che lo hanno fatto sono qui ancora oggi: Depeche Mode, Duran Duran, U2, Annie Lennox grandissima innovatrice e creatrice di immagini e look stupendi ma cantautrice tra le più grandi di tutti i tempi!
E poi George Michael, Michael Jackson e moltissimi altri che hanno sposato alla perfezione immagine e spessore musicale.
Dopo un periodo di band piuttosto grigie e quasi irriconoscibili a livello immagine degli anni 90 e 2000 ora incredibilmente è il reggaeton melódico di Maluma, Nicky JAM e soci che sta riportando in auge l’unione tra la bella musica e la spettacolarizzazione dell’immagine e dei video. Proprio in modo simile a quello che si vedeva negli anni 80!
A chiudere, da sempre chiediamo ai nostri ospiti: finito il concerto dei Canton, il fonico cosa dovrebbe mandare per salutare il pubblico?
“Why” di Annie Lennox.