POESIA: I notturnali di D.E. Iannace – Prendere

Poesia di Davide Emanuele Iannace

Prendere

S’era già preso tutto,

tutto quello che si poteva cogliere

in un corpo e in un’anima.

Tirati via come pezzi di carta,

strappati lenti come foglie da un

albero scosso dal vento.

 

Che era rimasto se non il vago

senso di umanità racchiuso

dietro due occhi vuoti?

Che era rimasto se non il

disgusto e il senso di

non appartenere che all’ombra?

 

S’era preso tutto, come lei

aveva preso tutto dell’altra.

Della città aveva raccolto

esperienze e storie, le aveva

fatte sue e poi vissute. E ogni cosa

l’era costata poco a poco, pezzi di cuore.

 

Erano rimasti due occhi colore del

legno di quercia fresco estivo.

Erano rimasti capelli fini tenuti

lunghi per arrivare dove le mani di

altri non erano più concesse d’arrivare.

Era rimasto l’osso di un corpo oramai

docile al tempo e al vento.

 

S’era preso tutto, quel mostro di

palazzi bellissimi e finestre dietro

cui correre ad amare, odiare, abbracciare

fino a disperdersi come polline

nell’aria chiara d’estate e sudare

per il corpo di uno sbagliato.

 

Com’era sbagliato il primo, lo era

il poeta, lo era il musicista, lo erano

le note delle canzoni lungo il fiume.

Non c’erano luci giuste, in nessuna di

quelle giuste notti. C’erano anguste strade e poi

tradimenti, e poi baci rubati, e poi rapporti

consumati come bicchieri di whisky, profumati come

le sigarette lasciate spegnere da sole.

 

Cosa rimaneva dopo la città se non

la pace dei sensi e l’oblio di

lunghe notti alle tre del mattino ad

aspettare un altro suono, un altro cenno

forse di una sirena, forse di un pianoforte,

forse di una voce, forse di un addio,

forse di una partenza verso

altre città e altri porti,

forse altri villaggi, forse

i miei stessi passi.

 

Foto di Vitor Gusmão Shimabukuro da Pexels, https://www.pexels.com/it-it/foto/auto-parcheggiata-vicino-all-edificio-2272825/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *