A cura di Martina D’Onofrio
Il teatro nacque nella Grecia antica con i tre principali autori classici: Eschilo, Sofocle ed Euripide.
I generi
La commedia nasce in Grecia intorno al VI secolo.
La commedia dell’arte, genere del XVI e XVIII secolo, si distingue dalla commedia per il testo di base – ossia il canovaccio, – che non è altro che una linea generale di ciò che deve essere messo in scena e che non ha tutti i dettagli. Il primo a parlarne fu Goldoni nel 1750. Il tratto principale è l’improvvisazione.
Il musical.
Il teatro dell’assurdo si sviluppa dagli anni ‘40 fino agli anni ‘60. I caratteri principali sono l’illogicità e irrazionalità delle situazioni che non si susseguono ma nascono da sensazioni, stati d’animo o semplici impressioni; i personaggi si perdono in insensatezze e assurdità, che nella tragicità della situazione, riescono comunque a far ridere.
La tragedia è nata anch’essa nel VI secolo circa in Grecia. I protagonisti di questo genere, sono costretti ad affrontare le infauste conseguenze dei loro errori, attirando così quasi sempre, anche l’ira degli dei. Le tragedie erano sempre caratterizzate da un finale drammatico a volte anche con la morte di un personaggio.
L’opera lirica (o melodramma) infine, è fondato sulla musica ed il canto. Nacque nel Medioevo ma si affermò con più forza alla fine del ‘500.