RECENSIONI: 404, “Black glass of gin” (Autoproduzione, 2022)

Decisamente inglese il modo di pensare al suono anche se per molti aspetti e nelle distese più spaziose della scrittura ritroviamo molto di quei R.E.M. di “Monster” che si avventuravano a raccogliere gli ampi successi dei primi dischi delle Major patinate. Il grunge diviene morbido e scanzonato anche dentro le volute di questo esordio firmato dai 404, duo romano dentro cui spicca l’idea e la creatività di Giuseppe Buongiorno. Non ci fa impazzire con la pronuncia che spesso mastica con disordine e si rende “italiana” soprattutto quando deve gestire dinamiche più complesse come nell’inciso della title track dell’ascolto.

Non manca l’elettronica e il risultato del tutto trova – per l’appunto – un equilibrio decisamente più convincente dentro spazi più aperti come nella bellissima ballad “Never forget Her”. Altra cosa che ci piace è il supporto che spesso da l’elettronica nelle sequenze come accade nella successiva “Mad man” o nell’eterea introduzione di “Absent” dentro cui svettano anche le orchestrazioni (ovviamente digitali anch’esse)… e qui forse la voce corale avrebbe potuto osare su artifici digitali più violenti come anche a richiamare le tinte dei Lambchop (anche qui niente mood inglese, mi spiace). In realtà altro punto debole forse, a volte, è anche la scrittura di batteria che certamente ci propone suoni snelli e sottili (e qui torniamo in terra inglese) ma che sentiamo arrampicarsi con poca pulizia dentro riff che magari avrebbero richiesto una linea più snella e decisamente più semplice… un fraseggio troppo elaborato forse è anche segno di una maturità che deve ancora arrivare e questo non ci dispiace essendo “Black glass of gin” un esordio ricco, come deve, di grande istinto e libertà. Ma dettagli a parte il suono regge e il disco si gioca carte assai interessanti anche perché, a forza di nuovo pop e indie maniera, di radici così importanti per gli adolescenti degli anni 2000 non ne ascoltiamo molte dalle nuove produzioni italiane. Di sicuro una prima prova assai buona che però adesso deve convincersi e fare il salto con un secondo disco che si rende più importante del solito. Aspettiamo anche un video ufficiale in rete… come vuole la tradizione. E qui sarà dura essere brut-pop… staremo a vedere!!!

 

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