Live report di Francesca Bruni
Al calare della sera, sotto una pioggia battente, arrivo a Bologna intorno alle venti per vivere la mia ultima tappa del Karma Clima Tour 2022, consapevole del fatto che sarà una serata di piacevoli emozioni. Anche se è l’ultima tappa, sono felice di vedere i Marlene Kuntz.
L’Estragon è un live club alternativo ed oscuro, location perfetta per un concerto dei Marlene Kuntz. In attesa che il mio gruppo preferito salga sul palco, mi disseto con una gustosa birra, nel frattempo conosco nuovi fan e vado a curiosare al merchandising. Poi, inizio a posizionarmi con fervore sotto il palco per ammirare con attenzione e minuziosità la loro strumentazione, manca poco all’inizio.
Sono le 21,45, si spengono le luci e la band prende posizione sul palco, un suono profondo e magico dei sintetizzatori magistralmente gestiti da Riccardo Tesio ed i battiti acuti del basso di Luca Lagash Saporiti, come schegge nell’anima, danno inizio al concerto, preludio dell’ intensa Come stavamo ieri, seguita dalla mitica Ineluttabile, primi brani storici nella scaletta della serata.
Il concerto prosegue in maniera entusiasmante e gli animi del pubblico si scaldano con brani indimenticabili come Solstizio, tratto dall’ album Nella tua luce del 2013, e Sacrosanta verità, estratto dal disco Senza peso (2003). Hanno scelto una scaletta esplosiva ed inedita rispetto alle date precedenti di questa prima parte del tour.
Il mio cuore pieno di commozione si inebria con L’aria era l’anima, pezzo stupendo di un’intensità emotiva che non avrei voluto finisse mai, grazie anche al suono fiabesco prodotto delle tastiere di Davide Arneodo.
L’ atmosfera si trasforma quando il ritmo pungente della batteria di Sergio Carnevale incalza alle prime note di Scusami, canzone dal sound elettrizzante delle molteplici sperimentazioni sonore.
Enfasi e altisonanza sono i tratti distintivi della serata ed il pubblico si incanta con capolavori del calibro di Schiele lei me, La canzone che scrivo per te, per poi regalarci un sound orecchiabile ed un’atmosfera energica con Vita su Marte, in cui ballo senza freni e l’adrenalina mi manda su di giri.
Il concerto è un susseguirsi di forti emozioni, tra chitarre stridenti e melodie sofisticate, come nel brano successivo dal titolo La fuga, in cui la band ci dona una performance intensa e riflessiva.
Durante il concerto, la chitarra assume toni distorti quando Cristiano Godano inserisce una bacchetta di legno tra alle corde, come fa dagli inizi della storia dei Marlene: l’improvvisazione noise rock prende il sopravvento.
Il ritmo si placa quando il gruppo si esibisce con la cover della Pfm Impressioni di Settembre, seguita da un loro pezzo storico dal titolo Nuotando nell’ aria, meravigliosa poesia rock estratta dal primo mitico album Catartica. Io esulto, mi scateno e sudo come non mai, al punto di esser quasi certa che mi sarei ammalata nei giorni successivi. Ma, per fortuna, non è accaduto.
Lo spettacolo continua con Paolo anima salva, dall’ album Ricoveri virtuali e sexy solitudini del 2010, performance vocale drammatica di Cristiano Godano che tocca le anime più sensibili del pubblico. Seguono Il genio e la malinconica Fingendo la poesia.
Con la mente, faccio un tuffo nel passato con la canzone Lieve, che mi ricorda l’adolescenza: provo una forte trepidazione all’ascolto di questo brano superlativo della loro celeberrima discografia.
La band si prende una pausa di alcuni minuti, tra le urla di un pubblico in delirio e speranzoso di un bis, finché il quintetto ritorna sul palco regalandoci Grazie, un pezzo dalle sonorità mistiche, estratto dal disco Che cosa vedi del 2000.
Il gruppo riabbandona la scena, la folla convinta che il concerto fosse terminato, invoca a gran voce (me compresa) il brano Sonica. I Marlene Kuntz accolgono la nostra richiesta con grande entusiasmo e carica offrendoci un’esibizione stratosferica. In quel momento, mi è mancato il respiro e mi sono sentita in apnea.
All’improvviso ed in maniera inaspettata, il fascinoso Cristiano osserva il pubblico, scende dal palco a salutare affettuosamente i suoi fan, la mia emozione diventa incontrollabile soprattutto quando tra spinte e l’entusiasmo della gente, riesco finalmente a ringraziarlo per tutte le emozioni che provo e ricevendo in cambio un bellissimo sorriso.
Il concerto, purtroppo, volge al termine, la band ci saluta con eleganza lasciandomi un’indelebile esperienza: devo ammettere che è stato l’ ennesimo show strabiliante. Spero ritornino presto sulle scene.
Stavolta, purtroppo, non sono riuscita a farmi una foto con la band, ma ci saranno altre occasioni… li seguo ovunque 😉