Poesia di Davide Emanuele Iannace
Non che mancasse
Non che mi mancasse
chissà quale rumore o quale caos.
Mi mancavano le iridi scure e
sicuro l’abbraccio.
Mi mancava il profumo di silenziose rose,
la pelle abbronzata e liscia.
Mancava la sensazione di sapere
dell’esistere e del sussistere allo
stesso tempo di un mezzo tango.
Mancavano le movenze, le tue curve
che sfioravano appena le mie linee
e i miei caos che sfioravano
appieno i tuoi.
Mancavano le tue labbra socchiuse su
pensieri inespressi, ma mai persi,
che sfociavano in canti e balli,
in poesie e racconti che solo altre
nuvole e pochi letti avrebbero ascoltato.
Mancava la sensazione delle tue mani sul mio collo,
l’abbraccio caldo prima di un bacio a fior di tempo,
di pochi granelli che correvano prima
di una tua ombra fugace verso altre porte.
Mancavi tu, come spirito di un tempo già
fatto e poi perso, ridotto a pochi colpi di lancetta
che volevo fossero pochi colpi di ore, tra noi,
spesi solo come carezze e poi sospiri, mugolii e
silenzi distanti.
Mancavi.