Intervista di Gianluca Clerici
Dream Pop di sfacciate radici retrò come nelle migliori mode che i The Giornalisti hanno saputo sdoganare al grandissimo pubblico main stream. Torna in scena Nick Sick in questa nuova evoluzione del suono e della penna. Torna con un singolo romantico e metropolitano come “Non mi passi mai” in compagnia di Blue Virus e noi come sempre, in attesa di evoluzioni e videoclip ufficiali, cerchiamo una quadra al tutto con le nostre consuete domande:
Il dream pop torna prepotente nella tua scrittura. L’evoluzione di Nick Sick dunque è questa?
È una bella domanda a cui in realtà non ho una risposta. Da quando ho iniziato a fare musica ho voluto sperimentare varie sonorità spaziando anche fra i generi più disparati, sono passato dalla musica rap a sonorità più Emo Trap, arrivando all’indie e al dream pop. Credo che ogni momento della vita possa essere raccontato tramite quello le sensazioni di quel preciso momento, e che quel momento ci sia anche una “soundtrack” nella nostra testa che ci accompagna, come se fossimo i personaggi di un film. “Non mi passi mai”, così come i due singoli che l’hanno preceduta, ha la sonorità perfetta per raccontarmi in questo periodo, mi da la possibilità, sia per il testo che per la produzione, di avere una libertà che non avevo mai avuto prima.
E con Blue Virus? Che cosa sta nascendo? Oppure è stato solo un incrocio one shot?
Io e Blue Virus siamo amici da anni e ogni tanto ci ritroviamo a fare musica insieme, sia per stima artistica reciproca e sia per il modo molto simile di vedere il mondo. Abbiamo una lista di collaborazioni molto lunga e ogni volta ci piace sperimentare molto sui brani, trovo che ci sia una grande alchimia e anche il nostro pubblico dimostra molto affetto e apprezzamento per i nostri feat. Al momento non c’è nulla in vista, ma non sarebbe nuova l’idea di lavorare a un progetto più ampio insieme. Mai dire mai
La città e la vita metropolitana quanto ha contaminato la scrittura?
Sono cresciuto con amici che avevano le mie stesse intenzioni riguardo la musica quindi sicuramente l’ambiente mi ha influenzato e io ho influenzato loro, che poi sono diventati anche miei colleghi. La quotidianità invece ha giocato e gioca tutt’ora un ruolo molto importante nella stesura dei miei testi, mi ritrovo spesso a parlare di argomenti di vita che hanno vissuto anche altre persone, cercando di analizzarne ogni piccolo dettaglio con tutta la sincerità che posso.
Te lo chiedo perché tanto spazio aperto e voglia di libertà sento tra le righe del brano… tu cosa ne pensi?
Io sono un tipo di persona che, come avrai potuto capire dalla prima risposta, ama cambiare spesso e sperimentare il più possibile esperienze nuove. Spesso quella stessa sperimentazione, ad esempio nel sound dei brani, inizia a starmi stretta e a farmi sentire in qualche modo “in gabbia”. A volte ho trattato il tema della libertà riguardo relazioni tossiche, a volte invece riguardo il bisogno e la voglia di cambiare. E’ un tema molto importante credo per chiunque, è una sorta di libertà personale, di espressione.
In conclusione, non possiamo che chiederci: un disco in arrivo?
È presto per poter parlare di disco, posso dire però che sto lavorando molto a tanti nuovi brani e che quest’anno non ho intenzione di fermarmi. Aspettatevi tanta nuova musica, tanti nuovi inediti e chi lo sa, magari anche altro.