RECENSIONE: “VIAGGIO DI RITORNO” – PAOLO ZANARDI

di Francesca Amodio

Viaggio di ritorno è la nuova fatica musicale del cantautore pugliese, naturalizzato romano, Paolo Zanardi. Undici tracce di pura poesia, candore, profondità, undici storie di vita che si cullano magistralmente su note suonate con grazia e spessore. Un disco di cantautorato in italiano di questa caratura, così intriso di cura e delicatezza, non lo si ascoltava da parecchio tempo.

Zanardi è un artista squisitamente sui generis, che si rifà ad una tradizione cantata se vogliamo anche tradizionale, ma con uno stile ed una personalità che rendono questo lavoro assolutamente originale, denso di bellezza creativa, letteraria e sonora. È un cantastorie pacato ed intrigante, che snocciola con maestria le sue affascinanti parole messe in musica lungo undici brani magnificenti e unici. Come suggerisce il titolo dell’album, l’ascoltatore è trascinato verso un vero e proprio viaggio musicale che percorre piccoli pezzettini di vita raccontata con fascino e carisma, rivisitando la vecchia maniera. Zanardi incarna un’aura poetica e sincera senza termini di paragone, ma se proprio si vuol rendere l’idea di ciò che deve aspettarsi il fruitore di questo disco, l’artista si muove a cavallo fra un moderno Guccini ed un contemporaneo Rondelli: li accomunano lo charme, l’incanto e la grazia nel musicare dei testi che anche solo recitati sono già arte poetica.

Mentre si ascolta Viaggio di ritorno, l’immagine che si ha nella testa è proprio quella del cantore che se ne sta seduto al pianoforte con un bicchiere di vino rosso ad espletare la sua arte ad una platea selezionata in grado di recepirne il senso, che si coglie splendidamente in ogni verbo e in ogni, immaginario, gesto. Se questo disco fosse un quadro, o una sensazione, verrebbero in mente quei giardini parigini assolati di Manet, con quelle dame eleganti sdraiate in modo ordinato e composto, due delle caratteristiche di questo bel disco.

Supporto ovviamente notevole all’album è dato dai musicisti che vi hanno preso parte, da Antonio Ragosta e Sante Rutigliano alle chitarre a Gerardo Casiello al pianoforte, da Alessandro Pelle al basso e Stefano Napoli al contrabbasso a Tony Cattano al trombone, da Angelo Maria Santisi al violoncello a Pasquale Angelini, Cristiano De Fabritis e Marco Calise alla batteria. Si segnalano inoltre le splendide voci di Teresa Matrone, Alessio Bonomo e Emanuele Russo rispettivamente in Romeo e Giulietta, Piccola Marilyn e Ospedale militare (cori). “‘C’è splendore in ogni cosa”, recita Zanardi nell’omonimo primo brano dell’album, citando la poetessa contemporanea Mariangela Gualtieri: ha assolutamente ragione, ma in questo disco un po’ di più.

“Viaggio di ritorno”

(Lapidarie incisioni/Audioglobe, 2015)

  1.  C’è splendore in ogni cosa
  2. L’arca di Noè
  3. Romeo e Giulietta
  4. Ospedale militare (storia di un travestito)
  5. Case popolari
  6. Roulette russa
  7. Piccola Marilyn
  8. Un altro inverno
  9. Per i tuoi piedi
  10. Viaggio di ritorno
  11. Ninna nanna

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