Recensione di Gustavo Tagliaferri
Può un musicista, dietro l’aria da giovane simpaticone, celare molte più sorprese di quanto ci si possa aspettare ad un primo approccio, magari tra una birra e l’altra? Evidentemente sì, considerando come è stato accolto l’apposito ed omonimo disco d’esordio un paio d’anni fa. Perché la realtà dei fatti è che Ben Seretan ha dalla sua parte uno spirito punk, e per quanto possa suonare eretica un’affermazione simile è così. Punk non perché disponga di chitarre elettriche a iosa, per quanto non le disdegni affatto, o si faccia accompagnare ritmi frenetici, ma punk nel modo di concepire la forma canzone, anche attraverso l’uso in primis di una fidata chitarra acustica. Bowl Of Plums, sua seconda fatica in studio, sembra confermare una simile ipotesi, proponendo un artista munito di un lotto di cinque brani ed a suo modo sospeso tra sogno e realtà, sopito eppur intenzionato a spingere l’acceleratore quando necessario. Lo-fi, appunto, come il boato che si prende il giusto tempo per farsi sentire tra le dilatazioni di You Took My Blues Away e che si fa analogamente sentire grazie al crescendo fatto di impennate elettriche e venature rock di Cottonwood Tree ed una spensierata eppure rabbiosa ed acida jam in continua evoluzione come quella di My Lucky Stars, Part 2, con tanto di sax che funge da perno. Ma lo-fi è anche, nella mente dell’artista californiano, la manciata di soliloqui che va dal fingerpicking di matrice blues che permea Getting Out alla flebile, sottile, ridotta all’osso I Like Your Size, passando per il folk etereo sulla cui base si concentra una maggiormente cadenzata titletrack, fino all’occhieggiamento pop di Blood On The Muzzle, cadenzato ma tuttavia lontano dall’essere scevro da forsennati colpi di scena, ed a sua volta ulteriormente marcato in Kudzu, ma anche quelle ballate a loro modo romantiche, rarefatte, come Thommy, ed al contempo da camera, così plumbee da risultare pregne di solarità, come In A Twin Bed, ma soprattutto i dinamismi alla base di You Are On The Water. Un mantra che rende altrettanto bene l’idea di come il concetto di lo-fi, nel suo essere ben più vasto di quanto si possa credere, un artista come Seretan sappia adeguatamente come sviscerarlo. Rendendo Bowl Of Plums un lavoro consigliato tanto agli amanti del genere quanto a coloro che, legati a sonorità differenti, necessitano una momentanea e godibilissima evasione. Soddisfazioni garantite.
Ben Seretan – Bowl Of Plums
(2016, Love Boat Records & Buttons)
1. You Took My Blues Away
2. Cottonwood Tree
3. Bowl Of Plums
4. My Lucky Stars, Part 2
5. In A Twin Bed
6. Getting Out
7. Blood On The Muzzle
8. Thommy
9. Kudzu
10. You Are On The Water
11. I Like Your Size