Recensione di Francesca Marini
Romantico. Ironico. Malinconico.
Dente, alias Giuseppe Peveri, è tornato con un nuovo lungo lavoro. Canzoni per metà è un album di ben venti pezzi, la maggior parte dei quali molto brevi.
Ogni canzone una donna, un’immagine ben precisa. Una metà.
Atmosfere fiabesche e introspettive. Sonorità dolci, morbide. La voce delicata del cantautore di Fidenza e la sua chitarra acustica si mischiano con una leggera elettronica composta da tastiere e Omnichord.
Dai brani solo chitarra e voce come Canzoncina o Curriculum a quelli più elettronici (anche se molto vintage) come Geometria sentimentale, dalla confusione interiore e i ritmi ossessivi della vera hit dell’album Cosa devo fare alle psichedelie di Appena ti vedo, dalla vivacità della bizzarra Attacco e fuga ai pezzi struggenti come Senza stringerti oppure Se non lo sai: Canzoni per metà è un disco versatile che cambia umore mantenendo quel velo di malinconia e di nostalgia.
Una nuova dimensione del cantautorato italiano, contaminata da elementi insoliti. Un nuovo modo di cantare d’amore che non sia la solita canzone melensa sanremese. Dente indaga all’interno di sé, delle sue esperienze, e descrive situazioni precise e spesso dolorose con quell’ironia che lo contraddistingue.
Un lieto ritorno e una vera novità delle uscite discografiche del mese di ottobre in Italia. L’artista fidentino si reinventa, rimanendo sempre se stesso e facendoci sognare e riflettere. Un colore caldo per un grigio autunno. Un caleidoscopio di sentimenti.
Sincero. Semplice. E intenso.
Bentornato signor Peveri.
Dente – Canzoni per metà
(2016, Pastiglie)
- Canzoncina
- Geometria sentimentale
- Come eravamo noi
- Attacco e fuga
- Cosa devo fare
- La rotaia e la campagna
- I fatti tuoi
- Curriculum
- Appena ti vedo
- Se non lo sai
- Senza stringerti
- Il padre di mio figlio
- Ogni tanto torna
- L’ultima preoccupazione
- Noi e il mattino
- Impalcatura
- Le facce che facevi
- Fasi lunatiche
- L’amore non è bello
- Senza testo? 2.0