Recensione di Gustavo Tagliaferri
Lo chiamavano “acid core porn jazz”.
Come se certa musica possa realmente avere, e così è, degli scorci rivoluzionari non fatti esclusivamente di omaggi ad una molteplice beltade femminile, quanto costituiti dalla necessità di rompere ulteriormente gli schemi, come i tempi recenti del resto testimoniano a livello documentaristico, cinematografico, sociale. I pescaresi M.I.L.F., ovvero Alessandro Di Fabrizio, Carlo Neri ed Artista Sadico, lo sapevano già da tempo cosa volesse dire spingersi oltre, cercando una via di comunicazione realmente fuori dai giri, e “God Save The Teen” non rappresenta solo il seguito tanto bramato di “Happy MILF” a quattro anni di distanza, ma anche e soprattutto la constatazione di come il progresso sia tutt’altro che un’utopia, soprattutto quando si esprime attraverso undici brani che esplorano, saccheggiano, sezionano molteplici generi richiamando in maniera irresistibile i Fantomas dei primordi, magari senza la totale versatilità vocale di Mike Patton, ma comunque assai agevolati da una resa totalmente proprio di molti degli allora facenti da parte vincente. Tra un cortometraggio Disney ed una videocassetta horror, non è una tana di un negromante, non è un paese dei balocchi, non è un incubo come non è un sogno, quanto piuttosto un beffardo mix di sensazioni che si confondono in un’universo tutt’altro che lineare nella sua brevità, predominato da urla, falsetti e crooner style, distorsioni, divagazioni elettroniche ed espedienti a cavallo tra Primus di fine ’90 e Shellac che compongono la girandola psych-math di Barbie The Chubby, secondo un’ottica che la fa da padrona anche nel cupo e spaziale incedere del theremin in quel di Lei tira il cordone del frate, ma anche da sbornie rumorose che sublimano decadenza, panico ed ebbrezza, come nel caso di Ninna nanna per Satana, da coperture che celano incattivimenti generali dalle influenze grindcore che partono con la boutade infantile di Rio, Samba, Orgy e continuano Careful With That Ax Mickey Mouse, puramente ludica e trasudante atmosfere tipiche di uno spaccato di fine ottobre, che sia Samhain o Halloween, là dove il blast beat fa la voce grossa, da effetti sorpresa che passano da Cocks Circus, rarefatta nell’introduzione e successivamente sommersa da fantasmi screamo e tribalismi forsennati, ma in particolare le divagazioni cadenzate ed eteree di una Porn Flakes dal cuore heavy, o di corti circuiti più volte tentati senza alcun insuccesso: Cum To Daddy nasconde dietro la citazione di Richard D. James un cut and paste dall’ossatura garage tra la parte “clean” del nu-metal e le contrapposizioni tra il folk ed il black, ma contiene anche un seme i cui germogli prendono forma nella quasi-titletrack God Shave The Teen, composizione Frankenstein che prevede la sinergia tra pizzica e taranta e sermoni mefitici condivisi da angeli e demoni dal non troppo celato fare hardcore, tale da crogiolarsi tra scacciapensieri e pizzicati, in MILF Italia, prosecuzione di questi ultimi che si fa incantesimo recitato con tanto di organo per poi lasciare campo libero, tramite un’armonica, ad un blues più che accennato, ed in Ite-O-Magazu ipotizza una base southern rock salvo poi abbandonarsi ad abbaglianti ed accecanti tinte noise che tengono fede alle venature nipponiche del titolo. Un meltin’ pot forse non immediatamente accessibile per alcuni, ma che certamente conferma i M.I.L.F. come una realtà assai degna di considerazione e “God Save The Teen” come un lavoro assai appetibile tanto per gli appassionati di certe sonorità quanto per coloro da sempre intenti ad andare sopra le righe, anche con le giuste esagerazioni. Un disco esplosivo.
M.I.L.F. – God Save The Teen
(2015, Grammofono Alla Nitro)
1. Barbie The Chubby
2. Rio, Samba, Orgy
3. Cum To Daddy
4. Careful With That Ax Mickey Mouse
5. Cocks Circus
6. Ninna nanna per Satana
7. Milf Italia
8. God Shave The Teen
9. Porn Flakes
10. Lei tira il cordone del frate
11. Ite-O-Magazu