di Gianluca Clerici
La canzone d’autore con la letteratura musicale dell’artista toscano Marco Cantini torna ad una direzione classica ed estremamente letteraria in senso stretto. La musica diventa dunque prestigio di coerenza e sottile incantesimo estetico con cui dare alle parole il giusto decoro e la giusta importanza. Le parole appunto. Quanto sono importanti le parole per Marco Cantini! E mi rimanda alle moderne scritture di Max Manfredi o alle organze sociali – per quanto lo siano anche quelle di Cantini – del nuovo disco di Claudio Lolli. Vi invito all’ascolto del suo passato disco di cui anche noi ci occupammo: “Siamo noi quelli che aspettavamo”, opera concettuale sulla vita, le opere e il dramma di Andrea Pazienza. Ma oggi parliamo del nuovo fronte di interesse del cantautore toscano. Da poco in rete il nuovissimo video e brano dal titolo “L’Orrore”: parliamo di Elsa Morante, parliamo del famoso romanzo “La Storia”. Parliamo precisamente di una prima fetta di romanzo quando la protagonista – Ida Ramundo – diventa vittima e a suo modo protagonista di una violenza carnale da cui poi nascerà Useppe. Non ci mettiamo qui a fare una disamina letteraria e sociale del romanzo ma ci preme invece sottolineare la bellezza e l’eleganza culturale con cui Marco Cantini ha ripreso la vicenda e ne ha fatto canzone. Nel video troviamo la bellissima Valentina Reggio nei panni di Ida Ramundo e un sottile fuoricampo filologico nella pasta musica con l’incanto irlandese del violino di Francesco Moneti – qualcuno lo associa ovviamente ai suoi Modena City Ramblers ma io lo ricordo per i primi chitarrismi elettrici dei Negrita. “L’Orrore” non è certo una canzone da radio ne da hit ne da estetica commerciale. Di questo siamo sicuri…e penso che sia un punto di vista condiviso da ogni parte. Ma si torna finalmente a dare alla musica un senso letterario importante e culturale. La musica non è solo divertimento o emozione in senso lato. La musica è anche testimonianza, cultura, tradizione da tramandare…parimenti ad un libro come ad una poesia. Il lavoro di Cantini punta con gusto e mestiere in questa direzione e alla Radici Music che da tempo sposa il suo lavoro va riconosciuto il merito – decisamente fuori moda – di credere che sia questa la cosa giusta da fare…e la fa. Complimenti a tutti. Aspettando il nuovo disco di Marco Cantini. per ora sfidiamo l’ascolto mediamente superficiale a cui ci siamo tutti quanti ridotti con questo nuovo singolo. A suo modo è anche questa una vera e propria contestazione…