Recensione di Nicola Buonsanti
Origami è il quinto disco di Joe Barbieri, prodotto dalla sua Microcosmo e distribuito da Believe.
Il disco si compone di 11 brani inediti scritti ed arrangiati dallo stesso Barbieri, ma che vedono una molteplicità di musicisti il cui spessore è palese non appena il disco entra nel lettore: ci sono solo grandi Musicisti tra i quali Paolo Russo, Stefano Jorio, Giuseppe Milici e Paolo Fresu.
Il lavoro è ricco di sfaccettature tanto intime quanto eclatanti.
Barbieri è considerato uno dei migliori interpreti del jazz italiano e non solo.
È bello vedere come alcune delle sue liriche a volte rabbiose si risolvano in musica in maniera così pacificamente.
Un dono non da tutti e del quale il musicista napoletano sembra essere dotato, come si vede dai suoi precedenti e notevoli lavori.
Non vorrei sembrare esagerato, ma non è difficile confondere il suo suono, comunque unico, con Vinicius de Moraes o altri grandi del genere.
Un paragone non a caso, ma proprio perché il disco sembra essere stato concepito negli anni 60 in vicoli stretti e bui con sampietrini consumati e le lanterne dei bar ad illuminare la strada agli innamorati o ai gatti (per essere romantici).
Un disco manuche, jazz, bossa legato al cantautorato elegante. Questo è Joe Barbieri ed il suo Origami.
Un bel disco da far ascoltare anche agli amici più esperti, per capirci.
JOE BARBIERI – ORIGAMI
(Believe, 2017)
1. Un posto qualunque
2. Una tempesta in un bicchier d’acqua
3. Una cicatrice ed un fior
4. Belle speranze
5. Rinascimento
6. Sincronicità
7. Mia divina
8. Tu mi dimentichi
9. Testardamente
10. Pane per i tuoi denti
11. Buongiorno signorina