Recensione di Gustavo Tagliaferri
Tornare indomito, ma ulteriormente mansueto. Aulico, ma mai pesante. Accessibile, ma mai scadente. Imponente, eppure minuscolo. Un elefante, ma anche una formica. L’idea che Moostroo fosse una creatura difficile da catalogare era già scaturita nel corso dell’omonimo validissimo esordio, e tanto ci si è augurati che un simile progetto potesse continuare ad espandersi nella migliore delle maniere, nella sua elettricità risuonare apparentemente retrò eppure in realtà scevro da possibili tendente a clichè, là dove le influenze nostrane di vario genere costituiscono un pregio e permettono un guadagno a livello di personalità. Come secondo lavoro in studio “Musica Per Adulti” probabilmente già dal titolo si pone come obiettivo quello di alzare ancor più il tiro, magari elevandosi verso la realizzazione di un concept album, e se questo non lo è, poco ci manca. Il rock alla base di tutto, un rock che maestosamente accompagna all’ascolto senza cedere a richiami degni di certe realtà dell’ultimo decennio recentemente bollite, un rock che a volte fa della propria penna ideale modalità di espressione dell’amore, come nel trittico costituito dalla dichiarazione della sferzante Meteora, il cui inganno melodico va di pari passo con un tremolio di basso che non passa inosservato, dall’anima divorata man mano a suon di riff rabbiosi nella maggiormente nervosa, solo apparentemente pacata, Spolpami e da Cadavere, che, nella persona di un tristo mietitore ben interpretato da Dulco Mazzoleni, tende la mano dall’oltretomba grazie ad un suadente refrain. Proprio per questo, vista una simile eccezione, quella dei Moostroo è una modalità di espressione tutt’altro che deleteria, a cui si accompagnano quegli archi che, seguendo un certo dualismo, dapprima tessono il panorama decadente su cui si staglia Regalami e successivamente fungono da felice antitesi all’andamento di Ostinato amore, senza per questo astenersi da articolate digressioni aventi voce in capitolo nel corso di Lacci, come degli And Also The Trees tendenti al messianico, il fischiettio che beffardamente si infiltra tra le ispirazioni anglosassoni di Sul ciglio, l’andamento serrato, che sembra quasi accennare uno psychobilly dalle venature industrial, di Oblio, che a sua volta, in un excursus impregnato di stop’n go e di richiami blueseggianti, finisce per dar luogo ad un autentico e graditissimo meltin’ pot, l’atipica Usura, sospesa tra ipnotiche linee elettroniche, uno spoken word strozzato ed aristocratico condiviso con Luca Barachetti ed un incedere più post-punk che proto-funk che sembra quasi voltare lo sguardo, seppur minimamente, verso gli Ultravox! di “Ha! Ha! Ha!”, e come ciliegina sulla torta la presenza della versione acustica di Umore nero, asciugata dai passati umori e rivestita di un’atmosfera da camera assai introspettiva ed altrettanto incisiva. Non si molla il tiro, a quanto pare: i Moostroo sanno cosa significhi dare il giusto tono alle proprie sonorità anche quando c’è da cambiare in parte le carte in tavola e “Musica Per Adulti” risulta essere ancor più godibile e degno di considerazione proprio per questo motivo. Quel rock di cui c’è sempre bisogno, non poco.
Moostroo – Musica Per Adulti
(2016, hashtag.)
1. Meteora
2. Spolpami
3. Regalami
4. Ostinato amore
5. Oblio
6. Cadavere
7. Usura
8. Sul ciglio
9. Lacci
10. Umore nero (acustica)