Schiavi è la storia di due giovani africani: Felix e Peter.
Due vite che, purtroppo, sono molto simili a quelle di molti altri ragazzi: caratterizzate da un’infanzia terminata bruscamente, da una violenza continua, sia dentro che fuori la famiglia, e dal desiderio profondo di rifarsi una vita in un Paese lontano, migliore. Ancora bambino, Felix perde improvvisamente il padre; per necessità, viene sostituito dopo poco da un nuovo compagno della madre, clemente solo con lei e con i due fratelli più piccoli, ma con una rabbia intrinseca e inspiegata verso il figliastro più grande. Peter, invece, il padre lo conosce davvero poco, ma quel tanto che basta per capire che di lui deve avere paura, incattivito com’è dal carattere duramente plasmato dalla vita militare. Due esistenze tutt’altro che semplici, contrassegnate da privazioni, senza spazio per l’istruzione, per il divertimento, per le amicizie.
Sono vite segnate profondamente dalla povertà, dalla miseria e dalla fame, in cui l’unica soluzione sembra essere il lavoro con una paga misera, sfiancante fisicamente e psicologicamente.
Una situazione che porta a pensare chi, come Felix e Peter, vive in un Paese così perseguitato e malconcio com’è l’Africa, che per loro non esiste possibilità di una vita migliore. L’unico spiraglio di luce sembra essere l’emigrazione in Paesi lontani, in particolare verso l’Europa, una Eldorado splendida dove finalmente poter condurre un’esistenza degna. Un’Europa idilliaca, in cui il lavoro è onesto, in cui il cibo non manca, in cui la schiavitù è soltanto un pensiero recondito che ogni tanto riemerge ricordando i libri di scuola. I due ragazzi, così, iniziano inconsapevolmente un viaggio su strade parallele che li condurrà verso un destino comune.
Un percorso attraverso città sconosciute e lontane, a fianco di persone non sempre gradevoli, alla continua ricerca di un lavoro che, perlomeno, permetta loro di nutrirsi e di pagarsi gli spostamenti, costretti ad affrontare situazioni dolorose e aspre delusioni.
Tutto questo perché la felicità ha un prezzo troppo alto per potersi mettere il proprio orgoglio davanti a tutto; così alto da costringerli a rinunciare a qualsiasi cosa: alla famiglia, all’amore persino alla paura. Sacrifici fatti perché, quando non si ha nulla, i sogni sono i tesori più preziosi da custodire e coltivare. La vicenda di Felix e Peter non è solo la loro storia tragicamente vera: è la storia di tutti coloro che lasciano il proprio cuore lontano, in un luogo vuoto in cui non è custodito nient’altro se non un passato doloroso, per intraprendere un viaggio necessario alla sopravvivenza.
Il romanzo di Paolo Ostorero racconta di una realtà crudelmente attuale, in cui la miseria e la disperazione fa compiere alle persone viaggi estenuanti e che mettono a repentaglio la vita, nella speranza di un futuro migliore.Mette in evidenza come l’esistenza di questi migranti sia segnata dalla sofferenza, che, troppo spesso, viene accentuata anche dal dolore per la consapevolezza di non essere accettati, una volta sbarcati nel Paese che rappresenta per loro un paradiso terrestre. Conoscere queste storie è utile per tutti: per coloro che si aggrappano ai pregiudizi per sentenziare e condannare; per coloro che, con indifferenza, guardano agli sbarchi sulle nostre coste come a uno dei tanti problemi di cui qualcun altro si occuperà; per coloro che, invece, si prodigano per dare un aiuto concreto a queste povere genti, abbandonate al loro tragico destino, disperate nella loro solitudine. L’autore dà un esempio concreto di come, nel nostro piccolo, possiamo fare molto: nella postfazione, infatti, scrive di come il suo intervento abbia contribuito a dare una svolta al destino straziante di Peter e Felix. Basta davvero poco per far sentire accettate queste persone: dare la giusta importanza alla sfera umana e psicologica dei migranti, attivarsi per garantire loro la possibilità di crearsi un’esistenza dignitosa e non considerarli solamente come l’ennesima problematica che affligge il Paese, sarebbe un passo avanti importante verso il ritorno all’umanità che tanto manca nella nostra società.
Luisa Cicconardi
Titolo: Schiavi
Autore: Paolo Ostorero
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Self-publishing
Pagine: 212
Prezzo: 15,00 €
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