Intervista di Gianluca Clerici
Disco di incontri raccolti e maturati, disco di radici storiche per l’underground italiano ma anche per quella bella fetta di produzioni main stream internazionale che portano la firma dei Massive Art Studio di Milano e di Fabrizio Grenghi. Ecco l’esordio di Salinitro dal titolo “Accanto a te”, Ep digitale che troviamo nei tradizionali canali deputati oggi a teatro di posa della nuova musica italiana e non solo… disco di distanze ma anche di vicinanza, disco di fiducia e di umana condivisione dentro un pop liquido e ben strutturato dove la voce disegna melodie ancora lontane dalle soluzioni di massa ma forse è anche questo il pregio ed il valore assoluto di un’opera che sta in bilico tra l’indie e il canone popolare. Ci addentriamo in questo breve lavoro…
Metropolitano in tutto l’esordio di Salinitro. Alla città devi tanto vero?
Sì. Devo una crescita personale a 360°. Milano ha tirato fuori da me gli aspetti più spiccati della mia personalità: tenacia, euforia, delusione, angoscia, resistenza e tanto altro. Ho vissuto e continuo a vivere un ampio ventaglio di emozioni e situazioni, da cui estraggo le mie idee da trasformare in musica. Ho imparato a vivere dando importanza a ogni colore e sfumatura, ho fatto cadere tanti muri di protezione e a farmi stupire da me stesso, pur conoscendomi ogni giorno di più. In questo campo di battaglia che è la città, ti metti in gioco e capisci fino a che punto puoi lottare.
Che poi il rap o comunque quel certo colore, quel certo mood quasi quasi, molto ma molto velatamente, quasi arriva alle orecchie… ci hai fatto caso anche tu o sono solo mie visioni?
Ci ho fatto caso e mi sono sorpreso anch’io. La mia scrittura spesso si sviluppa in senso narrativo e quasi dialogico, per cui il fraseggio prende effettivamente le sembianze del rap. Come hai detto tu, lo fa in maniera velata, ma questa sfumatura ha molto di circostanza e poco di studiato. Molte persone, nell’ascoltare i miei brani, hanno trovato spunti inediti sia a livello sonoro che testuale e ciò non fa che esaltare quel margine di imprevedibilità che ogni opera musicale contiene. La ricerca sonora che io e il mio team abbiamo portato avanti ha prodotto risultati assolutamente interessanti che non ci aspettavamo.
La periferia? Quest’altra faccia della città quanto influisce nella tua scrittura?
La periferia per me è il non evidente o, meglio, il non detto. Sono le circostanze, gli umori, le conclusioni che maturano in noi alla luce di determinati eventi e tutto ciò, come dicevo prima, viene a galla in maniera più incisiva in un contesto come la grande città. Molte cose non ce le raccontano, troppe cose non ce le insegnano. La vita la impariamo da soli e da soli impariamo a conoscerci. In questo modo fiorisce la nostra identità e cominciamo a nutrire il valore della differenza, la quale spesso è molto profonda tra un essere umano e un altro. La mia scrittura dice questo: parla della mia “periferia”, cioè del mio microcosmo, contenuto nel macrocosmo delle apparenze e delle troppe falsità.
Che poi c’è da chiedersi: una scrittura nata in solitario per sfogare le restrizioni o un momento in cui hai voluto (e potuto) concederti l’incontro con gli altri?
Sono contento di aver scritto queste canzoni prima dell’arrivo della pandemia e delle restrizioni. Queste hanno gettato il mondo nella paura e nello sconforto e la mia mente, soprattutto in un primo momento, non sarebbe stata libera di esprimersi senza essere condizionata dagli umori legati a tale circostanza. Piuttosto, nei miei testi parlo di me, del mio vissuto, di determinate persone o affetti e di come queste esperienze abbiano suscitato in me reazione a volte impreviste. A dispetto di quanto possa far pensare il titolo del mio EP, “Accanto a te” non era stato concepito per uscire in piena pandemia (un altro dei riscontri inattesi)!
Ci piace questa cover. Eterea, psichedelica quasi… come si legge correttamente?
L’immagine di copertina può essere, se vogliamo, un’illustrazione della mia scrittura, dal momento che non mi soffermo a raccontare nel dettaglio esperienze di vita personali ma mi limito a esprimere ciò che ho provato e imparato da quelle esperienze. Sono le sensazioni a darci forma umana, da qui l’immagine sfumata. Vedrete anche la luna al centro: lei è stata spettatrice di tanti miei momenti particolarmente intensi.
Non pensi che nel filone pop ormai ci siano fin troppi dischi? Non hai mai pensato di battere altro tipo di direzioni artistiche?
Le soluzioni sonore che oggi potete ascoltare nei miei brani sono frutto di lavoro e ricerca insieme a tutto il team di produzione. Il pop elettronico a cui siamo approdati si sposa bene sia con le intenzioni dei miei testi, sia con la mia voce. Ciò nonostante, si intravedono rimandi ad altri generi come il rap, per l’appunto, o il pop anni ‘90 e il tutto sfocia in un suono ricco di sfumature non perfettamente adattabile a una precisa categoria. L’idea di uscire un po’ fuori dagli schemi fa già parte della mia personalità. In fase di creazione, mi piace valutare un po’ tutte le proposte sonore e artistiche in generale, ma tengo a precisare che il pop d’autore vanta ancora un certo grado di autorevolezza e che la concorrenza non toglie valore a un prodotto di qualità.
Un esordio oggi… che gran segno di rinascita. Perché Salinitro ha fatto questa scelta?
“Accanto a te” doveva essere pubblicato in prima battuta nell’estate del 2020, ma per i motivi che tutti conosciamo abbiamo preferito rinviare l’uscita. Dopo l’ennesimo rinvio, ho deciso di farlo uscire lo scorso 5 febbraio e sono contento di aver dato una svolta sia al mio percorso artistico, sia alla stasi in cui versava il mio progetto e nella quale eravamo impantanati. Non è stato facile digerire il fatto di non poter promuovere il disco dal vivo, ma io e il mio team stiamo cercando di ovviare grazie a degli incontri live da trasmettere in streaming. Su questo darò maggiori dettagli nei prossimi giorni. Per il momento, mi godo questa mia prima pubblicazione musicale, spero che le mie canzoni suscitino interesse e gradimento e spero di non perdere la forza e il coraggio di andare avanti in questo percorso.