A cura di William Ceraolo
Questo mese vorrei dedicare il mio omaggio disegnato ad un personaggio che ho particolarmente amato, reso immortale dallo scrittore Emilio Salgari e dalla magnetica interpretazione di Kabir Bedi che ha dato vita a vari film e serie TV dagli anni Settanta in poi.
Come avrete capito, sto parlando di Sandokan, il principe del Borneo divenuto pirata per combattere le ingiustizie e la dominazione europea, in particolare modo quella britannica.
Proprio in questo ultimo anno, sono iniziate le riprese della nuova serie TV dedicata al celebre personaggio creato da Salgari, per cui è stata lanciata in edicola da poche settimane, una collezione che rende omaggio al genio della letteratura d’avventura.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo a ciò che ha reso Sandokan così popolare. Nel tempo, sono stati realizzati cartoni animati, fumetti, libri, serie televisive, film e persino gadget.
Il personaggio di Sandokan entrò nei cuori e nell’immaginazione degli italiani già dalla pubblicazione dei primi romanzi, per avere poi un altro apice di popolarità a partire dagli anni Venti, qualche anno dopo la morte di Salgari. Già da quel momento, crebbe il numero di apocrifi, fumetti e adattamenti del celebre pirata.
Nel 1976 arrivò lo sceneggiato televisivo diretto da Sergio Sollima e interpretato da Kabir Bedi. L’attore indiano, proprio grazie all’interpretazione di Sandokan, divenne una star in Italia e nel mondo.
E che dire delle magnifiche musiche che accompagnavano ogni episodio, oltre che l’indimenticabile sigla? Entrambi erano ad opera degli Oliver Onions, nome d’arte dei fratelli De Angelis, autori delle migliori colonne sonore del cinema italiano dell’epoca.
Molti devono quindi la loro fama e fortuna a Sandokan, un eroe senza tempo che ancora oggi continua ad ispirare vecchie e nuove generazioni.