Recensione di Leonardo Biccari
Miriam è apparentemente una piccola bambina come tante altre, ma che in realtà nasconde nel suo cuore, e soprattutto nella sua anima e nella sua mente, qualcosa di unico e speciale.
La incontriamo quando ha nove anni di età, in compagnia del fratello 13enne Meir, che sta studiando le sue amate e sudate carte. Sono orfani di madre poiché la donna, a dir poco bellissima, è stata uccisa barbaramente qualche anno prima dai ribelli. Pertanto, vivono insieme con il padre, il rabbino Belgas, che trascorre la sua giornata quasi sempre fuori casa per operare al tempio e sta inoltre preparando l’unico figlio maschio, poco più che un ragazzo, a prendere un giorno il suo posto. Il giovane non vuole deludere il genitore che tanto ama e stima. Ma neanche Miriam vuole farlo e si fa letteralmente in quattro per dimostrare di essere alla sua altezza e di essere una brava donnina di casa, nonostante sia praticamente una bambina.
Miriam si occupa delle faccende domestiche, si industria a cercare il cibo anche quando comincia a scarseggiare per far mettere qualcosa sotto i denti ai suoi cari. Ma la situazione nella Gerusalemme del 70 d. C, dove è ambientato il romanzo, è assolutamente tragica e drammatica: i ribelli sono sempre più numerosi; il numerosissimo esercito romano ha compiuto un terribile attacco ed un assedio; la città vive nel più violento caos. Scarseggia il cibo, grano in primis, le persone iniziano ad ammalarsi gravemente, ne muoiono tantissime, anche bambini appena nati muoiono in braccio alle loro madri disperate.
Essendo un uomo acuto, colto e intelligente, Belgas capisce che è giunto tristemente il tempo di abbandonare Gerusalemme, insieme a Miriam e a Meir, attraverso una strada segreta che lui conosce. La loro è una corsa disperata, come lo sono loro nel tentare di salvarsi la vita sperando di rincontrarsi un giorno, per ricominciare a vivere insieme in una maniera più dignitosa e sicura.
Ma il loro sogno di infrangerà ben presto, con la violenta e cruda morte del rabbino e la divisione dei fratelli che cadranno in schiavitù. Ma Miriam, pur essendo molto piccola, non si vuole arrendere e lotterà fin da subito con tutta se stessa per riuscire a riprendere saldamente le redini la sua esistenza, che lei non riconosce più: era nata libera e vuole ritornarci, e per farlo farà leva sul suo intelletto e sulla sua incontenibile sete di sapere. E sarà proprio questa la chiave, con la complicità del cuoco alessandrino Moustafà che la prende sotto la sua ala protettiva come fosse sua figlia, che riuscirà ad elevarsi e studiare a fondo di nascosto.
La vicenda di Miriam evidenzia che, nel passato, anche una donna poteva elevarsi dal punto di vista elettivo e intellettuale, ovviamente con qualche difficioltà. Un romanzo dunque forte e moderno, che ci induce a riflettere sul fatto che non bisogna mai smettere di sognare e soprattutto di lottare per raggiungere i nostri scopi e riconquistare ciò che abbiamo perso, anche nostro malgrado.
Intenso e toccante.
SCHEDA DEL LIBRO
Storie di Donne: Miriam di Aldo Lado
Casa Editrice: Edizioni AngeraFilm
Genere: romanzo storico
Pagine: 386
Prezzo: 18 €