Intervista di Las Nenas
Ciao Magus, benvenuto nella nostra rubrica. Sei un cantante originario di Gussago (Brescia). Nella tua nuova canzone intitolata “Grandi a metà” canti: “Non volevo studiare, ma soltanto cantare”. Ci racconti come è nata la tua passione per la musica e in particolare per il canto?
La mia passione per il canto è nata quando ero bambino. Alcuni miei vicini di casa formarono una band alla quale mancava il cantante e, per fare qualcosa insieme a loro, mi buttai a cantare, anche se non l’avevo mai fatto. Da lì iniziai ad amare la musica, sempre di più: mi iscrissi anche ad un’accademia musicale, che frequento tuttora. La frase “non volevo studiare, ma soltanto cantare” rispecchia il mio percorso alla scuola superiore. La scuola non è mai stata la mia passione, ho comunque preso il diploma, ma ho sempre inseguito il mio sogno della musica.
Su YouTube hai pubblicato anche il videoclip di Grandi a metà. Chi ha collaborato alla sua realizzazione? Dove è stato girato?
Il videoclip Grandi a metà è un ritorno al passato. Ho voluto scrivere uno storyboard che facesse capire quante cose belle del passato venissero ricordate dal me di adesso. Per la realizzazione della scrittura dello storyboard mi sono avvalso, come per i miei video precedenti, dell’aiuto di Chiara Causetti. Abbiamo scelto Manuel per interpretare me da piccolo: è stato bravissimo al suo debutto come attore! La location del video è sempre la mia città, Brescia. In particolare, il Parco Ducos che, grazie alla regia di Mauro Cartapani e Fabio Arrighini, viene proposto con immagini che definirei capolavori.
Ci sveli l’origine del tuo nome d’arte?
Il mio vero nome è Federico Mazzini. Ho scelto MAGUS come nome d’arte perché quando ero piccolo mia mamma, visto che ero un tipo un po’ sbadato, cominciò a chiamarmi Mister Magoo, come un famoso personaggio dei cartoni animati degli anni ’60. Mi sembrava bello utilizzare per la mia carriera un tenero nomignolo scelto da mia mamma.
Quali sono le tue influenze e i tuoi punti di riferimento musicale?
Ho sempre ascoltato moltissima musica di generi diversi. Io faccio pop perché è il genere che mi si addice meglio, anche se nell’ultimo periodo sto valutando per le prossime canzoni anche qualche suono pop-dance. Come punto di riferimento… Senza dubbio Benji e Fede (ho la fortuna di lavorare con il loro studio di Modena) e mi piace molto Cremonini.
Ascoltando le tue canzoni, ritroviamo un legame col mondo latino in particolare con il brano Caracas e Diluvio Tropicale. Hai fatto anche una versione in spagnolo di Diluvio Tropicale che ci è davvero piaciuta. Da dove nasce questa idea di creare una versione in spagnolo?
Diluvio tropicale è stata tradotta in spagnolo perché, all’uscita del brano in italiano, a me e alla mia manager era stata proposta la partecipazione ad un evento all’estero; ci sembrava quindi bella l’idea di portare la canzone tradotta in un’altra lingua. L’evento fu annullato a causa della pandemia, ma decidemmo comunque di lanciare sui social il pezzo in spagnolo. Lo spagnolo è la lingua che preferisco e penso che i suoni latini si addicano perfettamente alle canzoni estive.
C’è un artista con cui vorresti collaborare?
Ci sono vari artisti che ammiro molto e con i quali mi piacerebbe collaborare. Così su due piedi non saprei dire… forse Fedez e Annalisa.
“Hei ti va se c’è ne andiamo fino in cima ad un vulcano o su un’isola nascosta senza tornare mai più…” è una frase che canti in Caracas. Se per davvero dovessi partire per un viaggio in cui puoi portarti dietro solo tre oggetti, cosa porteresti?
Bella domanda… sinceramente non ci ho mai pensato… Partire per un’isola nascosta, quindi deserta, senza tornare mai più… Credo che mi farei una scorta di pizza e Coca Cola (contiamole come una cosa), un mare di vestiti (amo cambiarmi spesso) e la terza credo una barca, così se mi dovessi stancare di stare in quel posto, avrei la possibilità di andarmene.
Credi nel destino?
Ci credevo di più una volta, quando ero piccolo e spensierato, quando nella mia testa i sogni superavano la realtà. Crescendo, ho capito che se vuoi una cosa devi fare di tutto per prendertela, ma che nessuno ti regala niente.
Il tuo motto?
“A qualunque costo”, una frase usata in un film sugli Avengers… Mi fa venire la pelle d’oca ed è la frase che tuttora mi ripeto nella testa ogni volta che devo affrontare qualcosa di importante.
Progetti futuri? Hai in mente di realizzare un album?
Adesso è appena uscita Grandi a metà, ma sto già pensando al prossimo singolo in preparazione e che dal mio punto di vista è una bomba. Non ho interesse a fare album al momento, preferisco far uscire singolo dopo singolo, sperando di raggiungere obiettivi sempre più grandi.
Dove vuole arrivare Magus?
Il mio obiettivo principale naturalmente sarebbe vivere di musica, ma purtroppo la pandemia mi ha penalizzato, come tanti altri: il progetto Magus è nato proprio quando c’è stato il boom, nel 2020. Spero solo di poter realizzare dei buoni progetti, non appena la situazione si stabilizzerà.
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