Recensione di Skanderbeg
Per fare un viaggio ci vuole un disco, per fare un disco ci vuole un gruppo, per fare un gruppo ci vuole passione e tanto tempo in studio. Interno 3, il terzo album dei Philos (precedentemente Philomankind), è un buon connubio di passione e sound; non per nulla gli arrangiamenti dei pezzi sono stati preparati con Vittorio De Scalzi (leader dei New Trolls) e l’album è stato registrato e mixato in uno degli studi più importanti della Penisola, lo ZeroDieci Studio di Genova. Queste cose, nel nostro universo di estimatori della musica in senso stretto, fanno la differenza.
Intendiamoci, Interno 3 non sarà probabilmente il disco che vi cambierà la vita né conterrà brani o testi così impegnati da rimuginarci la sera davanti al camino, ma non pensiamo sia questo l’obiettivo dei Philos. La formazione pisana ha infatti le sue due più importanti qualità nella semplicità e nella chiarezza, da non confondersi con faciloneria ed esecuzione semplicistica. Interno 3 è un disco suonato bene, dove la parte ritmica fa il suo dovere senza strafare mentre chitarre e tastiera vengono fuori in solo che non sono mai “di troppo”, come in Le tentazioni di S. Antonio e Apriamo un bar.
Interessanti le contaminazioni dagli stili musicali tra i più disparati (prog, blues, rock e pop), guidate con maestria dal maestro De Scalzi, ma certamente il tratto distintivo dei Philos è la voce limpida e fatata di Sara Piaggesi. Sperticarsi in complimenti sembra ormai diventato uno sport usuale in Italia – una sorta di “Caressismo” dominante – ma possiamo affermare con convinzione che la voce della cantante pisana non ha nulla da invidiare ai cantanti che si esibiscono sui grandi palcoscenici italiani. A differenza della maggior parte delle sue colleghe Sara canta, non grida! Il suo è un dono naturale e dopo anni di concerti ed esibizioni ha affinato una tecnica che risalta magicamente in Pallottole d’argento e Ambaradan. Certo, ci sono aspetti su cui deve lavorare ancora (a volte tende a un timbro fra il melenso e il tragico), ma si tratta di difetti trascurabili che le perdoniamo volentieri.
Interno 3 è un album facile da ascoltare, in cui immergersi per buoni 40 minuti senza pensare ad altro, come un capitolo di Alta Fedeltà o La Versione di Barney; un pop, se proprio vogliamo dargli un’etichetta, che non riprende le mode ma ne prende le distanze con piccoli e utili accorgimenti.
INTERNO 3 – PHILOS
(Autoproduzione, 2014)
- Cambia vita
- Pallottole d’argento
- Manca un’ora
- Sdraiati al sole
- Le tentazioni di S. Antonio
- Ambaradan
- Non c’è bisogno
- Apriamo un bar
- Passato di una piccola città
- Non servono soldi
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