Recensione di Andrea Renaldi
Apro il palyer di questo Ep e ascoltando Sottovuoto provo dei sentimenti contrastanti: sorpreso, impaurito, perplesso. Non capisco bene in cosa mi sono imbattuto e i sentimenti musicali pendono verso la negatività. Ti dico questo per impedirti di fare il mio stesso errore. Si paziente o animalista e salva e proteggi la Tigre.
Non farti ingannare dalla dolce voce di Aurora Ricci, le unghie della tigre si sentono e graffiano sospite dall’arrangiamento rock della vera tigre di questo duo Barbara Suzzi, o forse grunge o forse chissenefrega perché quando l’atmosfera è d’impatto ed energica conta solo il piacere di ascoltare e non il genere che lo crea.
Io non mi azzarderei a Ridere in faccia a questa tigre le conseguenze sono espresse chiaramente nella loro: La mia collezione impossibile.
Finisco per essere trasportato su quel pontile del Lago circondato da ciliegi con Il cuore tra i denti in questa ambientazione da favola alternativa per bambini adulti.
Lo stampo di questa autoproduzione ne rispecchia i lati anche nel suono e non è una condizione sfavorevole, ma forse la soluzione migliore per questo duo che trae la sua forza dalla genuinità e grinta del voler farsi sentire e trasmettere senza curarsi dell’estetica ma concentrandosi sulla veracità.
E se tu sei in sintonia con me capirai subito che ci piace e ce ne fossero. È una musica spettinata e reale. Un selfie sonoro e molto rock.
Non ti ho ancora convinto? Prova a sentire Producers e capirai che quando siamo partiti non avevamo capito niente di questa tigre. Forse all’inizio sembrava una miciotta Sottovuoto, ma alla fine ti fa capire tutta la sua imponenza e forza. Te la urla in faccia a tutto volume. Ti ripeto il consiglio: non ridergli in faccia.
Fidati. Buttati. Fai un logout dai social, ordina whisky e coca e sparati a tutto volume Io e la tigre.
Non lasciamole sole diventiamo noi e la tigre…
TRACKLIST – IO E LA TIGRE
- Sottovuoto
- La mia collezione impossibile
- Il lago dei ciliegi
- Cuore
- Daddy song
- Producers