di Clara Todaro
Ricordate le nenie del nano malefico in certi noir o i ritornelli che facevano da sottofondo ai crimini più efferati del colpevole insospettabile? Una suspance molto simile a quella è nelle battute ripetitive e nei ritmi ipnotici di Sento cadere qualcosa, il secondo album della Filamornica Municipale LaCrisi, vincitore del Premio Ciampi 2014. Nonostante ciò, la Filamornica Municipale LaCrisi può non ispirare di primo acchito – con quel nome troppo lungo – , il primo ascolto può non promettere molto – e la musica è anche una questione di pancia, è da sentire col cuore ma a fior di pelle.
Pian piano l’album delinea scene di una cupezza molto godereccia dove si fa largo spazio alle parti strumentali, le quali sono volutamente reiterate per dare l’incalzante percezione di qualcosa di incipiente… Non si sa bene cosa. Il disco continua col rendere le sensazioni di sospensione, attesa e instabilità: gli elementi per una crisi perfetta forse. O forse solo il riferimento al poeta Natan Zach – Sento cadere qualcosa è infatti il titolo di una delle sue raccolte.
Episodi musicali anche molto diversi tra loro delineano più atmosfere all’interno di una stessa canzone, ma la sensazione onnipresente è quella di trovarsi sempre sul punto di, sempre un momento prima del colpo di scena. Tratti di velata angoscia si alternano a momenti di una psichedelia che sembra rivisitare gli echi del famoso flauto traverso di Anderson. Tuttavia l’album è anche una miscela paziente tra cantautorato nostrano – bene espresso anche dalla calda voce di Pierfrancesco del Seppia – e parentesi puramente elettroniche. Sperimentalismo e ricerca intelligente rendono interessanti certi passaggi decisamente brillanti, ad esempio quando entrano i fiati o l’organo.
È così che, quando in modalità automatica l’esecuzione riparte dall’inizio, l’attacco del primo pezzo non sembra più tanto fuori luogo. Si sente che il lavoro finale è opera della ben riuscita orchestrazione di Alessandro Fiori, il quale, tra le altre cose, ha anche prodotto il disco.
Sento cadere qualcosa lascia l’animo dibattuto tra emozioni ossimoriche, tra pezzi davvero molto belli e altri un po’ meno (o che perlomeno sarebbe meglio ascoltare dal vivo).
Molto consigliati: Chi sceglie cosa – Mezzo metro – Io mi procuro dei soldi – Negozio di dischi – Spara al coniglio – Sento cadere qualcosa – Mandorla amara – Der
SENTO CADERE QUALCOSA – FILARMONICA MUNICIPALE LaCRISI (Autoproduzione, 2015)
- La demolizione della terra
- Intro
- A mezzo metro
- Sorbetto
- Chi sceglie cosa
- Io mi procuro dei soldi
- Negozio di dischi
- Mondo alla riversa
- Spara al coniglio
- Mare di segatura
- Der
- Più di così
- Sento cadere qualcosa
- Io rimango solo
- Mandorla amara
- E pace